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Proseguono le adesioni all’evento C’èChidiceNO

Proseguono le adesioni all’evento C’èChidiceNO

Sabato 26 una giornata fra riflessioni e calcio per parlare dei problemi giovanili Saranno presenti lo psicoterapeuta Seghi e l’insegnante di religione Musacchi

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Prende sempre più corpo il programma della giornata, che si svolgerà nel pomeriggio di sabato 26 aprile a Ferrara, presso il campo sportivo dell’Audax Dribbling (in piazzale Camicie Rosse).

Si partirà alle 15 con un triangolare di calcio, al termine del quale seguirà un momento di riflessione e discussione con la partecipazione di Giovanni Seghi, psicoterapeuta e psicologo dello sviluppo, e di Marcello Musacchi, insegnante di religione al Liceo Ariosto di Ferrara, che tenteranno di delineare un quadro del contesto sociale che caratterizza gli adolescenti di oggi: ragazzi e ragazze sempre più alle prese con forme di disagio che spesso sfociano in vere e proprie tragedie, a causa di una fragilità interiore che crea vuoto e solitudine senza trovare vie d’uscita o luoghi sicuri nei quali rifugiarsi. È poi previsto un momento di interazione che coinvolgerà tutti i partecipanti, finalizzato alla realizzazione di un video con i vari momenti della giornata, il quale verrà poi diffuso nelle scuole e in tutte le realtà giovanili della provincia. Non mancherà, per finire, un rinfresco per tutti.

Dettagli ed aggiornamenti sulla giornata sulla pagina facebook dell’evento C’èChiDiceNO. Intanto, prosegue il concorso organizzato dalla Nuova Ferraraper studenti delle superiori, che possono inviare un loro racconto o pensiero su queste vicende alla mail spettacoli.fe@lanuovaferrara.it

Una delle ultime frontiere legate al cosiddetto cyberbullismo, è legata poi al nome del noto social network ask.fm (cioé “ask for me”), accusato di essere alla base di diversi casi di suicidi tra i giovanissimi (l’ultimo in ordine di tempo ha coinvolto una 14enne a Venaria, nel torinese). Nato in Lettonia nel 2010 da un’idea dei fratelli Ilya e Mark Terebin, tale social si è diffuso rapidamente in molti paesi, arrivando a contare oltre 60 milioni di utenti (soprattutto tra gli Under 18) e propagandosi anche in Italia. Ciò che lo rende diverso da altri social network, facendone la sua forza, è la possibilità di porre domande e fornire risposte in modo anonimo. E come per tutti i mezzi di questo tipo, alla funzione ludica e divertente, si affianca purtroppo una pericolosa deviazione: tra gli adolescenti, infatti, viene spesso utilizzato per rinfacciare quello che non si ha il coraggio di dire in faccia o per insinuare, offendere, vendicarsi e minacciare. Offre, insomma, la possibilità di scrivere qualsiasi cosa a proposito di una persona, garantendo così un terreno particolarmente fertile al propagarsi del cyberbullismo.

Secondo i dati del Laboratorio di Ricerca socio economica della Link Campus University, nel nostro Paese la metà dei giovani dai 17 ai 19 anni ritiene Ask.fm un social “pericoloso”, ma circa il 14% dei ragazzi lo utilizza comunque, e nel 10% dei casi lo fa per offendere qualcuno. La ricerca, effettuata su un campione di 2.500 ragazzi iscritti agli ultimi due anni delle scuole secondarie di secondo grado di sette città italiane evidenzia inoltre come il 10.5% dei ragazzi intervistati abbia subìto offese anonime sul social. Dati allarmanti, dunque, ai quali è necessario fare fronte al più presto, sviluppando una maggiore cultura digitale e facendo riflettere i ragazzi sulla pericolosità di certi strumenti.

Luca Bianchi

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