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Sisma, geotermia assolta Tagliani: ora il progetto

Sisma, geotermia assolta Tagliani: ora il progetto

Il sindaco non trova nel rapporto Ichese ostacoli alle trivelle per l’acqua calda Hera: sito a fianco dell’inceneritore. Bratti incalza il ministero sui nuovi pozzi

17 aprile 2014
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Il rapporto Ichese, che tanti guai sta causando al governatore Errani, “scagiona” con formula meno dubitativa di altre («è molto improbabile») la geotermia di Casaglia dall’accusa di aver influenzato il sisma del maggio 2012. Si tratta di un viatico per il progetto Geotermia 2 a Malborghetto o la sospensione di nuove trivellazioni, deciso dalla Regione, deve valere anche per i pozzi geotermici? «La commissione Ichese rafforza le nostre convinzioni, e direi che a questo punto si può procedere come programmato per quanto riguarda la geotermia - è la valutazione del sindaco Tiziano Tagliani - Attendiamo dunque il progetto di Hera sottolineando ancora una volta che non ci sono correlazioni tra geotermia e ricerca di idrocarburi, nei confronti della quale ribadiamo la nostra totale contrarietà». Rimosso l’ostacolo sismico, dunque, la palla passa nel campo di Hera, che però preannuncia «tempi non brevi. Dobbiamo predisporre le carte per la nuova location - fa presente Fausto Ferraresi, responsabile del settore teleriscaldamento - Si tratta in pratica di un nuovo progetto rispetto a quello di Pontegradella, quindi ci prendiamo tempo fino all’estate. Il nuovo sito? Sarà a fianco e non al posto del nuovo inceneritore di via Conchetta». Bisogna vedere se i tempi saranno tanto lunghi da consentire al ministero di definire le linee guida degli interventi nel sottosuolo delle aree a rischio sismico, offrendo così un’ulteriore copertura al cantiere.

Anche a livello nazionale la vicenda Ichese sta tenendo banco. Ieri pomeriggio, in Commissione ambiente della Camera, Alessandro Bratti (Pd) ha richiesto «urgentemente che il governo venga a riferire riguardo al tema trivellazioni a terra, soprattutto come si intende procedere riguardo alle autorizzazioni per i pozzi esplorativi». L’intenzione, preannunciata dallo stesso Bratti, è di presentare una risoluzione per chiedere che il ministero, in attesa delle linee guida alle quali sta lavorando una nuova commissione tecnica, «sospenda qualsiasi tipo di autorizzazione». A questo punto anche la concessione Tombellina di Contrapò, che ha mobilitato il Comitato No Triv di Ferrara, rischia di non poter attivare nemmeno il pozzo esplorativo. Resta il problema, segnala Elisabetta Sala, dei No Triv nazionali, delle trivellazioni già in funzione da anni, in molti casi senza nemmeno una Valutazione d’impatto ambientale. Su questo nemmeno Bratti è stato in grado di prendere impegni, Qualche perplessità ha suscitato il ministro dell’Ambiente, Gian Paolo Galletti, che rispondendo ad un’interrogazione leghista, ha detto che le conclusioni della commissione «escludono che il sisma sia stato provocato dall'attività antropica» di esplorazione per idrocarburi e stoccaggio». Lo stesso ministro ha sollecitato l’iter del Collegato ambientale, quello che prefigura il bacino unico dei rifiuti.

Stefano Ciervo