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Il falso incidente si svela una truffa

Il falso incidente si svela una truffa

La disavventura in via Foro Boario: «Mi hanno convinta a pagare il danno e andare in banca, poi mi hanno rubato i soldi»

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«Pensavo che certe cose potessero capitare solo agli altri ed invece questa volta è toccato proprio a me». Luigina Pattaro, pensionata e volontaria del Gruppo Archeologico Ferrarese, racconta sconsolata e con un filo di risentimento la brutta avventura che le è capitata in questi giorni, per mettere in guardia altre persone a non cadere in situazioni analoghe.

«Stavo tornando a casa in automobile e da via Foro Boario mi sono immessa in via Recchi perché abito in via Bologna; erano circa le 12 e mezza quando sento come un urto nella mia vettura. Guardo dallo specchietto retrovisore e non vedo nulla, ma poco dopo si affianca un'auto grigia ed un uomo mi dice di fermarmi perché l'ho urtato. Mi fermo e scendo per parlare e soprattutto per dirgli che non avevo urtato nessuno. Proprio mentre lui insisteva, scende anche una donna e va dalla parte destra della mia automobile, io non sento alcun rumore ma quando mi chiama per verificare che in realtà un urto c'era stato, vedo un'ammaccattura sulla portiera (ma era l'impronta di una scarpa). Non riesco a capire cosa e come possa essere accaduto e decido di chiamare i carabinieri». A questo punto l’uomo si offre «ed infatti sento che lui telefona o finge di farlo e per non intralciare il traffico ci spostiamo in via Ippodromo: a quel punto il pensiero di un verbale, di un aumento dell'assicurazione e del fatto che lui ha fretta di andare via, mi lascio convincere a pagare il danno, ma non ho soldi». «Lui vuole 1200 euro ma riesco a ridurre a 1000 la spesa e così andiamo alla mia banca che si trova in Viale Cavour». Alla signora Pattaro a questo si accendono i dubbi; la faccenda le sembra paradossale ma l'uomo e la donna erano così bravi a confonderla che alla fine ha ceduto. Va in banca, prende i soldi e li mette nella borsetta; poi chiede le loro generalità ma ovviamente non vogliono darle e si decide di tornare sul luogo dell'incidente e chiamare la polizia. Arrivati nuovamente in Foro Boario, al semaforo del cinema Alexander, che è rosso, la donna scende dalla sua auto, si avvicina a quella della signora Pattaro, che si appropria della borsetta riposta sul sedile.

«Appena mi sono resa conto del furto - racconta la signora Pattaro - sono scesa ed ho urlato che mi avevano rubato la borsa; ma erano già scappati. A quel punto col telefonino di una signora presente alla scena chiamo la polizia mentre un altro signore mi dice di aver visto gettare una borsa da un'auto in corsa nei pressi della stazione di Foro Boario».

Nessuno la trova, ma intanto arriva la polizia e agli agenti la donna fa la denuncia mentre altri passanti lasciano le loro testimonianze.

«Alla fine mi reco a casa tutta scossa e sulla porta c'è un bigliettino con scritto: "La sua borsa è dai carabinieri di via del Campo". Qualcuno l'aveva trovata e portata in caserma. I carabinieri facendo riferimento al numero del telefonino con il quale li avevo chiamati avevano avvertito del ritrovamento la signora che è venuta fino a casa mia per avvertirmi». Dentro c'era tutto, persino il portamonete con 100 euro ma non i 1000 euro.

«Ringrazio quelli che mi hanno aiutata, in particolare la signora presente e le forze dell'ordine. Questo episodio mi ha choccato perché non mi aspettavo di cadere così facilmente in trappola. So che non sono l’unica e che si ripeterà altre volte, però consiglio chi dovesse essere la prossima vittima, di non tacere e denunciare l’accaduto senza vergogna».

Margherita Goberti