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Ferrara

Sanità, consulta e comitato chiedono aiuto al prefetto

di Samuele Govoni
Sanità, consulta e comitato chiedono aiuto al prefetto

I portavoce di Comacchio e Lagosanto si rivolgono al rappresentante dello Stato Zagatti: «Ha detto che solleciterà le aziende a rispondere alle nostre domande»

18 aprile 2014
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FERRARA. Ieri mattina la Consulta popolare San Camillo, il Comitato ospedale del Delta, CittadinazAttiva Ferrara - Comacchio e le forze politiche di Comacchio e del Delta ferrarese hanno incontrato a Ferrara il prefetto Michele Tortora. A questo appuntamento è seguita una conferenza stampa alla quale hanno partecipato Nicola zagatti (portavoce del Comitato ospedale del Delta), Giovanni Gelli (Coordinamento per la Liberazione socio-sanitaria del Basso Ferrarese) e Consiglia Morese (consigliera comunale del M5S di Comacchio). «Il prefetto pur avendoci accolto e ascoltato ritiene di non avere le competenze tecniche per entrare nel merito del piano riorganizzativo sanitario ma - spiegano i presenti - si è reso disponibile a sollecitare le aziende ospedaliere a rispondere alle nostre domande». Questo è il risultato nudo e crudo dell’incontro avvenuto tra una dozzina di rappresentati dei vari enti del Basso Ferrarese e la prefettura. Zagatti, Gelli e Morese sono rimasti comunque soddisfatti perché «ci ha detto che si farà portavoce della situazione che affligge il reparto pediatrico all’ospedale del Delta. Sapevamo - precisano - che il prefetto non sarebbe potuto entrare nella questione sanitaria ma sia comunque felici di avere avuto la possibilità di confrontarci con lui che è il garante dello Stato sul nostro territorio». Popolazione male informata, mancate risposte sulle questioni tecniche sollevate e sulle motivazioni che si trovano alla base delle modifiche apportate e modalità procedurali non proprio democratiche e corrette. Sono questi i chiodi su cui picchiano Zagatti, Gelli e Cortese ma, dietro le loro voci, ce ne sono tante altre. Loro infatti sono i rappresentanti di una fetta consistenza di popolazione che teme seriamente per il futuro della sanità ferrarese. «Vogliamo parlare delle modalità con cui è stata convocata l’ultima Conferenza territoriale socio sanitaria? Lo scarso anticipo, l’informazione pressoché inesistente e la mole di documenti da analizzare ci fanno pensare che le amministrazioni comunali coinvolte, votino in maniera “politica” il progetto, senza dare troppo peso al contenuto delle riforme. Tutto infatti - prosegue - sembra avvenire in un regime di segretezza che, a nostro avviso, è molto grave».

I rappresentati sono un fiume in piena. Gli argomenti sono tanti, si accumulano sempre: «Durante quella Conferenza l’assessore regionale Lusenti ha dichiarato che i costi gestionali sono aumentati ma - chiede Gelli - non dovevano diminuire grazie a questo nuovo piano strategico? Eppure, aumentano i tagli ma aumentano anche i costi e, come se non bastasse, è aumentata anche la mobilità infraregionale (ovvero chi si rivolge a strutture al di fuori della provincia, ndr). Dove finiremo?».

Comitati e associazioni, che dicono di essersi trovati ad affrontare questioni che invece dovrebbero riguardare la politica, promettono di non arrendersi. «Continueremo a fare domande e a mobilitarci per fare luce su questo cono d’ombra che si è creato sulla sanità ferrarese - e chiude Zagatti - L’allarme non riguarda solo il Basso Ferrarese ma gli abitanti di tutto il territorio provinciale».

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