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Arriva il Libro Ebraico tra cultura, ricerca e impulso al turismo

Arriva il Libro Ebraico tra cultura, ricerca e impulso al turismo

Maisto: «Una certezza nel calendario culturale ferrarese» Tanti appuntamenti in città e visita al ghetto di Cento

19 aprile 2014
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Nacque nel 2010 senza eccessive velleità e in forma di esperimento, ora però la Festa del Libro Ebraico in Italia è diventata «una delle iniziative più consolidate del calendario culturale di Ferrara», per dirla con le parole del vicesindaco Massimo Maisto. La manifestazione ritorna per la sua quinta edizione, dal 26 aprile all’1 maggio. Dibattiti, convegni, concerti, spettacoli teatrali e cinematografici, degustazioni, visite guidate: sarà un programma davvero ad ampio spettro a fare luce sulla cultura ebraica, come noto legata a doppio con la storia della città.

«Metto in evidenza la qualità dei contenuti – afferma Maisto, anche in veste di consigliere della Fonazione del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah – e la giusta sintesi tra divulgazione e ricerca. La festa è pensata anche per costruire il lavoro scientifico utile per il lavoro di realizzazione del museo, che dovrà essere un vero e proprio centro studi capace di uno sguardo su tutta la storia dell’ebraismo italiano». Sulla stato dell’arte del Meis di via Piangipane – tuttora in attesa di trovare definitivo completamento – si farà il punto in un incontro la mattina di domenica 27. L’inaugurazione della festa è fissata però la sera precedente, in coincidenza con la quarta “Notte Bianca Ebraica d'Italia” il cui titolo è tratto dal verso della Genesi “E fu sera... e fu mattina...”: si comincerà alle ore 21 al chiostro di San Paolo e, dopo un concerto, uno spettacolo teatrale e una passeggiata tra i luoghi e le storie della Ferrara ebraica, si concluderà all'una con le degustazioni di sapori di ispirazione ebraico-ferrarese. Sarà questo il via a una manifestazione, spiega la presidente della Provincia Marcella Zappaterra, «a cui contribuiamo con la concessione del Castello Estense e lavorando con l’obiettivo Expo 2015 per fare del Meis un volano straordinario di sviluppo turistico». Come l’anno scorso la rassegna tiene un appuntamento a Cento «dove c’è uno dei più importanti ghetti della regione», ricorda l’assessore Claudia Tassinari.

A Ferrara si spazierà dalla riflessione sulla memoria del Yom Ha Shoah ai medici ebrei, dall’icona “Helena Rubinstein: la donna che inventò la bellezza” (con la giornalista e scrittrice Michèle Fitoussi) all’antigiudaismo e all’antisemitismo cattolico, fino a “Io odio i talent show” con il giornalista e critico musicale Mario Luzzato Fegiz. Da segnalare il convegno del 28 e 29 “Conversos, marrani e nuove comunità ebraiche nella prima età moderna”, che coinvolgerà esponenti di atenei, associazioni e Comunità israelitiche anche dall’estero. Le molte anime del patrimonio culturale ebraico troveranno espressione nella musica e nel teatro: da “Yiddish Melodies in Jazz” alla performance di Miriam Meghnagi, dalla session del Ben Goldberg Trio al reading/concerto klezmer del Pavel Zalud Quartet. Per il teatro, invece, si renderà onore al compianto Arnoldo Foà, cui Alberto Rossatti dedicherà un omaggio martedì 29.

Fabio Terminali

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