La Nuova Ferrara

Ferrara

coldiretti

La “Salva Olio” difende il made in Italy

«Per evitare che si continui a “spacciare” come Made in Italy olio di oliva straniero venduto con i marchi storici della tradizione italiana è necessario dare attuazione alla cosiddetta legge “salva...

20 aprile 2014
2 MINUTI DI LETTURA





«Per evitare che si continui a “spacciare” come Made in Italy olio di oliva straniero venduto con i marchi storici della tradizione italiana è necessario dare attuazione alla cosiddetta legge “salva olio” approvata nel febbraio del 2013 con misure di repressione e contrasto alle frodi e di valorizzazione del vero Made in Italy che ancora oggi è inapplicata per l'inerzia della pubblica amministrazione e per l'azione delle lobby industriali a livello nazionale e comunitario».

È quanto afferma la Coldiretti che sottolinea anche l'importanza di un sistema di etichettatura più trasparente fondamentale “per rendere i consumatori più consapevoli delle proprie scelte”.

«L'inganno del falso extravergine Made in Italy - ricorda la Coldiretti - è stato addirittura rappresentato in un fumetto sul prestigioso New York Times con il titolo “Il suicidio dell'olio italiano” nel quale si evidenziava che molto spesso dietro i marchi italiani si nascondevano produzioni straniere provenienti da Spagna e Tunisia».

«Ora - prosegue la Coldiretti - è dunque quanto mai necessario l'impegno da parte del governo a dare attuazione alla legge salva olio attraverso l'approvazione in Parlamento nella discussione in corso sulla legge comunitaria di uno specifico emendamento diretto a rispondere alle osservazioni dell'Unione Europea».

«L'Italia - continua l'organizzazione agricola - è il secondo produttore mondiale di olio di oliva dopo la Spagna con circa 250 milioni di piante su 1,2 milioni di ettari di terreno ma è anche il principale importatore mondiale. Il fatturato del settore è stimato in due miliardi di euro con un impiego di manodopera per 50 milioni di giornate lavorative. Le esportazioni italiane di olio di oliva nel 2013 sono state pari a oltre 1,2 miliardi di euro e gli Usa - conclude la Coldiretti - rappresentano il principale mercato extracomunitario». (a.t.)