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Rapina in casa: anziani in ostaggio

di Alessandra Mura
Rapina in casa: anziani in ostaggio

Notte di paura per una coppia di 85 anni a Fondo Reno. I malviventi hanno anche minacciato di portare via la donna. Tagliati i fili di luce e telefono

Il precedente: due anni fa vittime di un colpo-fotocopia
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20 aprile 2014
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È rassegnato e triste, il signor Giuseppe, mentre ci fa strada in cucina e comincia a raccontare la notte di trambusto appena trascorsa. «Accomodatevi» - invita, muovendo la sedia a rotelle fino al tavolo.

Lui e la moglie Ines, entrambi di 85 anni, sono stati minacciati, rapinati e privati di luce e telefono da tre malviventi entrati a notte fonda nella loro casa di via Musico, nella campagna tra Fondo Reno e Coronella. La “colpa” dell’anziana coppia, che dorme al piano di sotto, è stata quella di svegliarsi mentre i banditi scendevano le scale e imbattersi in quelle tre figure incappucciate. Poco prima, al piano di sopra, i ladri avevano messo tutto all’aria, aperto armadi e cassetti, ricavando qualche decina di euro in contanti e due paia di orecchini. Forse è per questo, racconta Giuseppe - più sconsolato che impaurito - che prima di andarsene hanno strattonato la moglie per un braccio minacciando di portarla via con la loro auto, in un goffo ma spietato tentativo di indurre i pensionati a consegnare altro denaro. «Volevano soldi, ma qui non c’è niente da rubare», spiega Giuseppe.

Lui e la signora Ines stavano già dormendo quando, verso l’una di notte, il rumore dei passi per le scale li ha svegliati. «Avevano lasciato l’auto fuori dal cancello, poi hanno scavalcato la recinzione e si sono procurati una scala a pioli nella stalla».

Una delle finestre laterali della casa, al piano di sopra, ha un’anta scardinata: è da lì che i malviventi sono entrati, e una volta raggiunte le camere da letto hanno avuto tutto il tempo di rovistare visto che Ines e Giuseppe dormono al piano di sotto. Con sè avevano anche una piccola ascia e una tronchese, con cui hanno tagliato i cavi della luce e del telefono. Così, completamente isolati, in piena notte e in piena campagna, gli anziani coniugi sono rimasti in balìa dei tre banditi.

«Avevano il volto coperto da un cappuccio e portavano i guanti - continua Giuseppe - Erano italiani, ma parlavano con un forte accento del sud». Dopo aver messo a soqquadro le stanze di sopra, i ladri sono scesi al piano terra, ma i passi per le scale hanno svegliato Giuseppe e Ines. Ed è stata la donna a trovarseli di fronte. «Continuavano a dire che volevano i soldi - racconta GIuseppe - le hanno stretto il braccio e le hanno detto che l’avrebbero fatta salire con loro in auto, per spaventarla. Noi però non abbiamo niente, così l’hanno lasciata andare e sono usciti. Però ci hanno lasciati senza luce e telefono, e hanno tolto anche le batterie dei cellulari».

Se per lo spavento si fossero sentiti male, Ines e Giuseppe non avrebbero potuto nemmeno chiamare aiuto. E così, completamente tagliati fuori, sono rimasti fino al mattino, fino a quando uno dei loro figli, che vive a Coronella, è passato come ogni giorno a salutare i genitori e a portare loro il pane. Quando ha visto la scala a pioli appoggiata al muro, sotto la finestrella, ha subito pensato a quella mattina di due anni fa, quando nella casa di via Musico si era consumata un’altra rapina-fotocopia (vedi box a fianco), e ha avvertito i carabinieri. Una pattuglia si è subito portata sul posto ma i rapinatori avevano avuto tutta la notte per scappare.