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La Consulta torna a scrivere a Lusenti

COMACCHIO. La Consulta San Camillo torna a far sentire la sua voce. E lo fa attraverso una lunghissima lettera all’assessore regionale Lusenti. «Si finisce per perdere di vista la realtà, preferendo...

22 aprile 2014
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COMACCHIO. La Consulta San Camillo torna a far sentire la sua voce. E lo fa attraverso una lunghissima lettera all’assessore regionale Lusenti. «Si finisce per perdere di vista la realtà, preferendo farsela raccontare, filtrata, dai suoi sottoposti. È così che funziona il meccanismo che trasforma tutto in realtà virtuale. Come i suoi vuoti slogan imparati a memoria e ripetuti all’infinito. Sull’ospedale di Comacchio non c’è stata nessuna decisione frutto di un percorso democratico e partecipativo come lei asserisce nel suo pomposo comunicato. L’ennesima bugia che contraddistingue purtroppo un lunghissimo percorso che perdura da 23 anni». «Tutto è stato studiato a tavolino nella segreteria del Partito dominante sin dal 2007! Lasci stare le frottole sulla Spending review e gli interventi legislativi intervenuti in questi ultimi due anni. Lei sa benissimo, come sappiamo noi, che tutto prende l’avvio dalla apertura di Cona 1 e 2. I politici del neo Ducato estense di Ferrara sono sempre stati consapevoli che tale struttura ospedaliera è stata ideata, progettata e realizzata in sovradimensione sia in termini di superficie che in dotazione di posti-letto». «Noi non molliamo. Avete trasformato il Comune di Comacchio in una sorta di Terra dei Fuochi. Dove l’illecito,l’illegalità si sono trasformati in sistema di gestione della cosa pubblica. Una guerra mortale che auspico vivamente che trovi riscontro in un aula di tribunale!».