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la normativa sui minori

Norma anti-abusi, Di Lascio scrive ai ministri

Norma anti-abusi, Di Lascio scrive ai ministri

Perplessità sull’articolo che prevede ‘certificati di affidabilità’ solo per alcune categorie

22 aprile 2014
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Una richiesta di chiarimento ai ministri della Giustizia, Andrea Orlando, e del Lavoro, Giulio Poletti, rispetto a quanto a quanto disposto dalla più recente normativa in materia di lotta all’abuso, allo sfruttamento sessuale dei minori e alla pornografia minorile (art. 2 del decreto legislativo 39 del 2014). E’ quella inviata da Bruno Di Lascio, presidente dell’Ordine dei Medici, che chiede un chiarimento sul provvedimento che di fatto prevede il rilascio di un certificato del casellario giudiziale per chi viene assunta a tempo indeterminato in attività professionali o volontarie organizzate che comportano contatti diretti o regolari con i minori. Certificato che, detto in parole povere, dimostra – anche tramite autocertificazione – che il lavoratore non ha commesso alcun reato in ‘materia’. Di ordine morale le perplessità di Di Lascio. «Riguardando soltanto quanti sono assunti a tempo indeterminato – spiega - la norma delinea una sorta di legittimità per tutti gli altri. Potenziali molestatori e sfruttatori ‘precari’ – scrive il presidente dell’Ordine estense - sono infatti esclusi da questo obbligo». Come esclusi sono quanti fanno volontariato in estraneità di un rapporto lavorativo. «Peccato - aggiunge Di Lascio - che molte attività, legate soprattutto all’infanzia, siano non solo effettuate ma addirittura garantite dalle associazioni di volontariato». Di Lascio non ha dubbi: «E’ tutto oltremodo offensivo per il lavoratore, per la sua dignità, per il suo senso della moralità». Ecco l’affondo finale: «Considerando che il costo della procedura ammonta a 23 euro (con rinnovo semestrale), il sospetto è che l’iniziativa, priva di supporto culturale, sia pensata più per fare cassa che altro».