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«Concorrenza sleale, rivedere la normativa sulla ristorazione»

Il “Misen” porterà soprattutto «un incremento smisurato dei punti di ristoro sul territorio, a danno delle numerose imprese di ristorazione che per tutto l’anno promuovono e valorizzano i prodotti...

23 aprile 2014
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Il “Misen” porterà soprattutto «un incremento smisurato dei punti di ristoro sul territorio, a danno delle numerose imprese di ristorazione che per tutto l’anno promuovono e valorizzano i prodotti della tipicità». Protesta Claudio Peretti, presidente della Fiepet-Confesercenti, che aggiunge: «Ben vengano manifestazioni che promuovono i prodotti tipici locali, come le “17 perle ferraresi”, in quanto se ne giova tutta l’economia del territorio, ma devono essere manifestazioni all’uopo finalizzate, di durata contenuta, con un disciplinare e realizzate nei territori da cui i prodotti provengono». In questa direzione, spiega la Fiepet, dovrà andare la revisione della legge regionale 14/2003. La ristorazione deve confrontarsi con «oneri fiscali, personale dipendente, adempimenti igienico sanitari» mentre soprattutto in certi periodi e nell’alto ferrarese, ogni fine settimana «qualcuno si inventa una sagra, eludendo tutta una serie di adempimenti quali le normative igienico sanitarie, la regolarizzazione del personale dipendente, la valutazione dei rischi, le norme fiscali, ecc., permettendosi di applicare prezzi stracciati. E i ristoranti, pizzerie, bar, ecc. stanno purtroppo a guardare impotenti. Oggi un ristorante destina oltre il 51% del proprio reddito alla fiscalità, un agriturismo meno del 35%, un circolo circa il 3%, una sagra zero».