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Ferita dall’auto pirata, tre denunciati

Ferita dall’auto pirata, tre denunciati

Lesioni gravissime e omissione di soccorso i reati contestati. L’indagine-lampo dei carabinieri di Pontelagoscuro

23 aprile 2014
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Devono rispondere, in concorso, di lesioni aggravate e omissione di soccorso i tre cittadini pakistani rintracciati dai carabinieri di Pontelagoscuro nell’ambito dell’indagine sull’auto pirata che ha ferito gravemente, all’alba del giorno di Pasqua, una signora moldava di 55 anni. La donna, che vive a Ferrara con il marito e tre figli, è ricoverata in prognosi riservata nel reparto di Terapia Intensiva dell’ospedale di Cona a causa di un forte politrauma. Ieri i medici hanno diminuito la sedazione (era in coma farmacologico) e stanno monitorando le risposte della paziente alle sollecitazioni. Il marito, che al momento dell’incidente si trovava in Moldavia per sbrigare alcune incombenze, ieri è tornato a Ferrara per stare vicino alla moglie.

È stata un’indagine-lampo, quella che ha permesso ai carabinieri di Pontelagoscuro di risalire ai tre giovani. Proprio una pattuglia di militari, domenica mattina, aveva trovato la donna ferita, in via Padova, nei pressi della chiesetta ortodossa dove si stava recando per il rito pasquale. La signora era stata investita da un’auto pirata: i carabinieri hanno chiamato subito i soccorsi e compiuto un primo sopralluogo. Sul posto era stato trovato inizialmente il coprispruzzo del lavavetro dell’auto, con un codice alfanumerico e la marca, Renault. Ma prima ancora di procedere a un accertamento alla concessionaria, il ritrovamento della targa anteriore ha permesso di accelerare le indagini, e risalire all’abitazione dei tre. Il proprietario della Renault Laguna , F.M.K. 45 anni, al momento dell’incidente era al lavoro in pizzeria, ma l’”alibi” non gli ha evitato di finire nei guai: non era facile spiegare come mai non avesse denunciato il fatto che l’auto, usata dai suoi connazionali, era tornata mezza sfasciata. Gli altri due, M.R. di 32 anni, disoccupato e Z.I. 34 anni, domestico - pur ammettendo entrambi di essere molto ubriachi - hanno prima cercato di incolpare un giovane rumeno conosciuto poco prima al bar, e poi di confondere le acque attribuendosi a vicenda il posto di conducente. Risultato: indagati entrambi i per lesioni aggravate e omissione di soccorso. Ora i familiari della donna (il marito, un figlio parrucchiere, un altro autista della Brodolino e una figlia sposata) attraverso l’avvocato Aldo Tarricone, chiedono giustizia.(a.m.)