Il dividendo di Hera porta 2 milioni a Ferrara
Ma il Comune è sempre più sganciato politicamente dalla multiutility Ieri approvato il bilancio ed eletto il nuovo cda senza Chiarini. Il caso carbone
Hera ha tratti sempre meno ferraresi: ieri l’assemblea dei soci ha eletto il nuovo cda, del quale, come previsto, non fa più parte l’amministratore delegato uscente Maurizio Chiarini, che già due mesi fa (vedi la Nuova del 5 febbraio) aveva annunciato il suo ritiro dalle scena: a maggio, dopo nove anni alla guida della multiutility, andrà in pensione.
Anche i gradi di libertà che si prende il Comune di Ferrara sono sempre più ampi: dopo l’annuncio che Ferrara uscirà dal patto di sindacato, il sindaco Tiziano Tagliani non ci ha pensato due volte a dire no alla centrale a carbone che Hera dovrebbe costruire in Calabria. Tagliani ha fatto sapere che voterà contro e come lui hanno preannunciato il loro no i sindaci di Forlì, Padova e Muggia (Trieste). Ieri per la faccenda della centrale, in concomitanza con l’assemblea dei soci, comitati e associazioni ostili al carbone hanno protestato davanti alla sede della società e hanno consegnato ai soci pubblici una lettera aperta con l’invito a votare contro l’impianto. Ma ieri non si è votato sul punto. L'intervento sul carbone «non era esattamente all'ordine del giorno» ha affermato il presidente Tomaso Tommasi di Vignano, precisando che finora esiste solo «un pezzo di carta con il progetto», dunque è impossibile dire che si siano prodotte «perdite» nel bilancio di hera. infine, l'autorizzazione alla prosecuzione del progetto è arrivata una decina di mesi fa con un decreto dell'allora premier mario monti, ricorda tommasi, assicurando che «quando ci saranno novità, queste saranno sottoposte ai soci in sede di aggiornamento dei piani industriali».
Fra le diverse deliberazioni assunte, l'Assemblea ha provveduto all'approvazione della fusione per incorporazione di Amga Udine in Hera e alla nomina dei componenti di consiglio d'amministrazione e collegio sindacale per il prossimo triennio. Sono stati inoltre approvati i bilanci economico e di sostenibilità 2013 e la conseguente distribuzione di 9 centesimi di dividendo per azione: il Comune di Ferrara, che detiene 24 milioni di azioni (un milione direttamente, 23 tramite la Holding Ferrara Servizi) introiterà 2,1 milioni. Il dividendo erogato, in base alla quotazione del titolo a fine 2013 corrisponde a un rendimento annuo del 5,46%
Il Gruppo Hera ha chiuso il 2013 con ricavi pari a 4.579,7 milioni (+1,9%), un margine operativo lordo di 830,7 milioni (+25,5%) e un utile netto didi 164,9 milioni (+39%).
Il nuovo cda passa da 20 a 14 membri: 11 riservati alla lista di maggioranza (Tomaso Tommasi di Vignano, Stefano Venier, Giovanni Basile, Giorgia Gagliardi, Stefano Manara, Danilo Manfredi, Forte Clò, Tiziana Primori, Luca Mandrioli, Cesare Pillon, Riccardo Illy) e tre a quella di minoranza: Mara Bernardini, Massimo Giusti, Bruno Tani.
L’assemblea dei soci ha inoltre approvato una riduzione degli emolumenti dei componenti del consiglio d'amministrazione del 20%: da 50.000 a 40.000 euro. È il secondo taglio: tre anni fa erano già stati ridotti da 75.000 a 50.000 euro. (m.p.)