La Nuova Ferrara

Ferrara

durante il cantiere del polo di cona

Per l’infortunio 5 imputati

È stato uno dei pochi infortuni accaduti nel cantiere dell’ospedale di Cona. Il 18 marzo del 2011, mentre un operaio stava eseguendo una coibentazione in altezza nei pressi dell’ingresso principale...

24 aprile 2014
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È stato uno dei pochi infortuni accaduti nel cantiere dell’ospedale di Cona. Il 18 marzo del 2011, mentre un operaio stava eseguendo una coibentazione in altezza nei pressi dell’ingresso principale del polo sanitario utilizzando una macchina sollevatrice, una parte della pavimentazione cedette e l’operatore fu sbalzato dal cestello.

La cintura di sicurezza probabilmente gli salvò la vita impedendo la caduta al suolo, ma il movimento improvviso e scomposto dell’impianto gli procurò fratture al bacino e alle costole, oltre ad una lesione al polmone.

Per quell’infortunio sul lavoro l’operatore rimasto ferito ha promosso una causa civile contro il datore di lavoro, mentre in tribunale è in corso il processo per le lesioni e la mancata osservanza della normativa antinfortunistica. Cinque gli imputati: Giuseppe De Stefano, titolare di una ditta di costruzione; Giuliano Grande e Giorgio Loncrini, tecnici di cantiere di una delle imprese impegnate nell’appalto dell’ospedale, la Siram; Guglielmo Malvezzi e Lorenzo Venturelli, della direzione tecnica del Consorzio Cona, il cartello di imprese cui fu affidato l’appalto per la realizzazione del Nuovo S. Anna.

Gli ultimi quattro imputati, difesi dagli avvocati Leanza e Pellicciardi, devono rispondere di lesioni colpose gravi e violazione della normativa antinfortunistica; De Stefano, difeso dall’avvocato Riccardo Caniato, è accusato di non avere fornito le corrette informazioni al proprio dipendente sulle condizioni del luogo di lavoro.

Il processo deve accertare se furono eseguiti tutti gli interventi di prevenzione necessari per rendere sicura la postazione su cui operava la macchina con braccio e cestello.

Uno degli aspetti che dovrà essere chiarito riguarda l’installazione di segnaletica o recinzioni sulla pavimentazione non carrabile, non in grado cioè di sostenere il peso della macchina. Ieri sono stati ascoltati due testimoni: il funzionario del Servizio Asl che vigila sull’applicazione della normativa antinfortunistica nei luoghi di lavoro e il tecnico dell’azienda S. Anna allora responsabile della sicurezza. Prossima udienza a giugno, quando saranno sentiti altri testimoni dell’accusa, rappresentata dal viceprocuratore onorario Anna De Rossi, e si procederà all’esame degli imputati. La sentenza è prevista in un’udienza successiva.