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A Santa Maria il regista Montaldo

A Santa Maria il regista Montaldo

“Parole d’autore” presenta una serata speciale con il popolare cineasta: «Il bello del cinema è la gioia di esplorare»

25 aprile 2014
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Lo possiamo considerare un memorabile evento speciale, quello che si consumerà questa sera, con inizio alle 21 al Teatro don Gino Tosi di Santa Maria Maddalena dove, in occasione della rassegna “Parole d’autore” salirà sul palcoscenico uno dei maggiori registi italiani in attività: Giuliano Montaldo.

Per la prima volta non sarà un libro l’oggetto di discussione della serata, bensì un film-documentario dedicato alla splendida carriera di “Giù” (diminutivo datogli a Cinecittà), prodotto da Rai Cinema e realizzato da Marco Spagnoli, giornalista e critico cinematografico.

«Ho iniziato come attore in Actung banditi e Cronache di poveri amanti di Lizzani poi con Gli sbandati di Maselli - dice il cineasta di sé -, facevo l’attore per sopravvivere e, nel frattempo, “rubavo il mestiere” un po’ a tutti. Ho fatto il secondo regista con Pontecorvo, sia in Kapò che ne La battaglia di Algeri e con Petri ne L’assassino. Poi ho camminato da solo. Quello che mi ha sempre affascinato del cinema è la gioia di inventare, di esplorare. Non a caso, forse, il mio film simbolo è il Marco Polo televisivo, girato in tre continenti, venduto in tutto il mondo, che possiamo definire la più grande avventura della Rai».

Quattro volte vent’anni - questo è il titolo del lavoro - segue un percorso narrativo intimo, alla scoperta delle qualità artistiche e delle esperienze personali, con l’ausilio di moltissime immagini di repertorio. È il ritratto di un grande regista ed intellettuale e, al tempo stesso, di una figura elegante che ha fatto del cinema la sua passione, come pure un personalissimo strumento di ricerca sul piano civile.

Giuliano Montaldo, ha esordito nella regia con Tiro al piccione del 1961, alternando il cinema d'impegno sociale a quello di evasione, spaziando dall’intrigo avventuroso (Ad ogni costo, 1967; Gli intoccabili, 1969) alla ricostruzione storica (Gott mit Uns, 1969; Sacco e Vanzetti, 1970; lo sceneggiato televisivo Marco Polo, 1982), alla trasposizione cinematografica di romanzi italiani del dopoguerra (Gli occhiali d’oro tratti dal romanzo del ferrarese Bassani, 1987; Tempo di uccidere, 1989). Tra i suoi film ricordiamo Giordano Bruno(1973); L’Agnese va a morire (1976); I demoni di San Pietroburgo (2008); L’industriale (2011). Nel 2007 ha ricevuto il premio speciale David di Donatello alla carriera.

La serata odierna, come sempre ad ingresso gratuito, è organizzata dal Comune di Occhiobello, in collaborazione con l’Associazione Parole di carta.

Vincenzo Iannuzzo