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«Il pronto soccorso va riattivato adesso»

«Il pronto soccorso va riattivato adesso»

Comacchio, Mezzogori, presidente della Consulta per il San Camillo incalza l’Asl Chieste spiegazioni su come verrà gestito il servizio all’ospedale lagunare

25 aprile 2014
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COMACCHIO. All’unanimità la commissione speciale Sanità, convocata l’altra sera per discutere lo sviluppo del piano strategico di riorganizzazione, riqualificazione e sostenibilità della sanità ferrarese per il triennio 2013/2016, Distretto sud est-distretto sanitario di Comacchio, ha approvato una richiesta di chiarimenti al direttore generale Paolo Saltari, circa i tempi di riapertura del punto di primo soccorso dell’ospedale San Camillo. I fatti sono noti. L’8 gennaio scorso a sorpresa viene disposta la chiusura del presidio di primo soccorso nell’ospedale locale, sollevando proteste generali da parte della Consulta Popolare per il San Camillo, che già da due mesi e mezzo occupava il primo piano per impedirne la trasformazione in Casa della Salute, ma anche da parte delle istituzioni locali. In quella occasione Manrico Mezzogori, presidente della Consulta Popolare per il San Camillo compie un gesto eclatante, rischiando di rimanere soffocato con la fune che aveva impiegato per calarsi dal tetto dell’ospedale, allo scopo di manifestare disappunto. In febbraio il sindaco Fabbri formalizza l’esposto alla Procura della Repubblica, per fare chiarezza sull’accaduto, ravvisando una palese interruzione di pubblico servizio, in mancanza di comunicazione preventiva. «Siamo stati tutti d’accordo – dichiara Manrico Mezzogori – nel chiedere lumi sulla riapertura del primo soccorso al San Camillo, che come in ogni località turistica che si rispetti, dovrebbe essere riattivato in aprile, perché la stagione turistica comincia ora e non in giugno. Abbiamo chiesto che la dirigenza Asl fornisca spiegazioni su come verrà gestito il punto di primo intervento e con quale personale medico e paramedico, visto che proprio ieri sera ho accompagnato un’amica al pronto soccorso di Valle Oppio con il bimbo e abbiamo atteso cinque ore». Secondo Mezzogori la chiusura del punto di primo intervento a Comacchio avrebbe fortemente inciso sul prolungamento dei tempi di attesa al pronto soccorso dell’ospedale del Delta, nonché sui carichi di lavoro del personale. «Qui ci vuole un pronto soccorso per un’utenza turistica, mentre quella di Saltari è una realtà virtuale. Vadano a vedere i dirigenti dell’Asl la gente in coda al Delta, questa è solo un’azione per schiacciare i due accordi regionali sottoscritti per il San Camillo». Rincara la dose Mezzogori. «La Casa della Salute di Portomaggiore nel 2013 è costata 9 milioni e 500mila euro, mentre il San Camillo nel 2011 con 400mila prestazioni sanitarie è costato 7 milioni e 800mila euro».