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Oggi l’addio a Mattia In tanti lo piangono

Oggi l’addio a Mattia In tanti lo piangono

Si celebreranno alle ore 16 le esequie nella chiesa di Santa Maria Maddalena Il ragazzo era spesso stanco ma nessuno poteva immaginare la sua malattia

25 aprile 2014
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Più di qualche avvisaglia che il fisico di Mattia Monesi si stava debilitando c’era stata prima di quella tragica notte tra venerdì e sabato scorsi, quando nella sala del catechismo del centro parrocchiale Sacro Cuore di Torreglia sui Colli Euganei il diciottenne scout polesano è passato dal sonno alla morte, senza che nessuno dei suoi 21 compagni e dei due accompagnatori del gruppo Agesci 1 di Santa Maria Maddalena (Rovigo) potesse far nulla. «Il titolare di una ditta di impianti idraulici del paese, dove Mattia da qualche mese stava facendo uno stage per ottenere dei crediti formativi in vista della maturità che avrebbe raggiunto all’Ipsia di Ferrara tra qualche mese, un paio di settimane fa mi aveva raccontato che il ragazzo era spesso stanco e che durante la giornata si appisolava».

A rivelarlo è il parroco di Stienta don Giancarlo Berti che conosceva molto bene Mattia Monesi perché quando non era impegnato con il gruppo scout frequentava le attività della parrocchia. «Personalmente non mi ero accorto di nulla, aggiunge il sacerdote. Mattia fino ad un mese fa l’ho visto giocare a calcetto, di cui era uno trascinatore, nella squadra della parrocchia, lo vedevo quasi tutti i gironi recarsi al lavoro in bicicletta. Ora che sento che dall’autopsia è stato accertato che ad ucciderlo è stato un tumore mi vengono in mente le parole del titolare della ditta di idraulica».

Don Giancarlo, che oggi alle 16 celebrerà i funerali del giovane assieme al parroco di Santa Maria Maddalena monsignor Guido Lucchiari, collega la morte di Mattia con quella del papà Giampietro deceduto nel 2002 anch’egli per un tumore.

«Una morte strana anche quella di Giampietro, commenta il sacerdote. Avvenuta in poco tempo quando Mattia aveva appena sei anni. Per la mamma Consilia che aveva in questo figlio tutto ciò che le era rimasto dalla vita, quest’altra tragedia non ci voleva».

A parlare di un Mattia stanco che faticava a respirare erano stati anche i compagni del gruppo scout che nel pomeriggio del venerdì Santo, durante il cammino da Casa Marina fino al patronato di Torreglia, lo avevano aiutato a portare lo zaino perché non ce la faceva. Proprio i compagni di quella uscita sui Colli Euganei per preparare la Pasqua avevano notato che il diciottenne mangiava poco. Una cosa insolita per un ragazzone fino a qualche giorno prima della morte pieno di vita e di energia che quando c’era da aiutare qualcuno non si tirava mai indietro.

Mattia sarà composto nella bara con la divisa da scout ed il fazzolettone con i colori blu e giallo del sodalizio di Santa Maria Maddalena.

«Prima della sepoltura nel cimitero di Stienta accanto alla tomba del papà, il corteo funebre farà una breve sosta davanti alla chiesa per una benedizione», afferma don Giancarlo.

Gianni Biasetto