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Proseguiranno gli scavi alla Terramara di Pilastri

Proseguiranno gli scavi alla Terramara di Pilastri

Dal Comune di Bondeno 45mila euro per la convenzione con la Soprintendenza Si punta a valorizzare il sito archeologico, giudicato di grande rilievo dagli esperti

26 aprile 2014
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BONDENO. Bondeno e i suoi tesori archeologici. Custoditi soprattutto nel sottosuolo di Pilastri e Gavello, come indica la Carta Archeologica da poco pubblicata, ma come dimostrano soprattutto i recenti scavi della Terramara di Pilastri. Esibisce con soddisfazione i risultati dei primi rilievi archeologici, la giunta guidata da Alan Fabbri. «In quanto - diceil sindaco - come spesso accade, da un evento doloroso e drammatico come la demolizione delle lesionate scuole del paese (sostituite dal nuovo plesso antisismico) sono partiti i saggi di scavi, vicino al sito de I Verri. Dai quali il terreno ha restituito resti importanti, appartenenti soprattutto all'Età del Bronzo».

Ma l'area è densa di manufatti e reperti, che i bambini delle scuole di Pilastri possono studiare direttamente in loco, così come gli studenti arrivati da ogni dove, per un sito archelogico divenuto tra i più importanti in Regione, veicolo di attrazione turistica, e seguito grazie alle moderne tecnologie da numerosi studiosi. Un’apposita delibera del Comune ha impegnato una cifra sul triennio pari a 45mila euro, per continuare il sodalizio con la Soprintendenza, cui è seguita un'apposita convenzione. Per proseguire gli scavi, ai quali partecipano in modo attivo il volontariato, la parrocchia di Pilastri, le associazioni del paese e, non ultime, le scuole, con un percorso di studi che vede coinvolto anche il Gruppo Archeologico di Bondeno.

«Investire risorse sulla cultura e l'archeologia - dice Alan Fabbri - può sembrare in controtendenza, ma pensiamo che la Terramara di Montale è diventato uno dei siti più frequentati dal turismo specifico di settore. E parliamo di un ritrovamento che non è nemmeno paragonabile a quello di Pilastri. Come riferito dall'archeologo Valentino Nizzo della Soprintendenza - dice Fabbri - da noi invitato all'ultimo consiglio comunale: la Terramara di Pilastri è la più prossima mai ritrovata al bacino del Po, conserva particolarità in merito alle fortificazioni, alla sua estensione, ed alla pianta urbana, ancora ben conservata, che ne fanno un caso di studio senza precedenti».

Le sorprese, poi, potrebbero non finire, perché il ritorno della bella stagione consentirà di riprendere gli scavi: da dove sono riaffiorati frammenti di vita domestica (per la tessitura), oggetti in materia dura animale e testimonianze di lavorazione in bronzo. Insomma, un antico tesoro che attende di essere dissotterrato e che creerà sicuramente un indotto importante per tutto il territorio comunale.

Mirco Peccenini