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Carife, addio ferraresità? «Si può solo fare meglio»

Carife, addio ferraresità? «Si può solo fare meglio»

Domani assemblea della Fondazione con l’offerta di Popvicenza in arrivo Lenzerini (Comune): chi arriva non otterà risultati peggiori di chi ha governato

28 aprile 2014
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La Fondazione Carife fa bene ad accettare il corteggiamento della Popolare di Vicenza per la quota di maggioranza della banca, o deve continuare a cercare un partner in grado di preservare la famosa ferraresità? È inevitabilmente questa la domanda che molti soci porranno domani, all’assemblea che dovrà anzitutto approvare il pesante bilancio 2013 (-109 milioni di euro), ma che arriva tre giorni dopo l’uscita del presidente vicentino Gianni Zonini, che ha ufficializzato l’interessamento per la Cassa di Risparmio di Ferrara. Il primo parere che viene reso noto è “pesante”, perché Giovanni Lenzerini, pur precisando di parlare «a titolo personale», è il rappresentante del Comune in assemblea, essendo peraltro il capo di gabinetto di Palazzo Municipale. «La mia opinione è che non sia il caso si scartare offerte per preservare la cosiddetta ferraresità - dice Lenzerini - Faccio fatica a pensare che chi arriverà da fuori ottenga risultati peggiori di chi ha guidato la banca da diversi anni a questa parte e comunque la ferraresità non vuol dire aiutare qualche ferrarese, ma il tessuto economico dell’intero territorio. In ogni caso, io sono socio della Fondazione e devo preoccuparmi del fatto che questo ente torni a svolgere il suo ruolo di sostegno alle iniziative sociali e culturali della città».

Per fare questo è necessaria un’iniezione di denaro fresco, vista anche all’abbattimento del patrimonio dovuto alla super svalutazione delle azioni Carife: da un valore di carico di circa 9 euro si è passati a 3,87744 euro, cioè il prezzo medio degli scambi di dicembre 2013. «Come voterò? Voglio capire quali sono stati i criteri utilizzati» spiega Lenzerini, e anche su questo punto potrebbe esserci discussione. L’operatività della Fondazione è davvero ai minimi termini, visto che le uniche erogazioni dirette del 2013 sono stati 10mila euro per la monografia sul terremoto della rivista “Voci di una città” e 21.600 euro alla scuola materna Pio XII del Barco. (s.c.)

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