La Nuova Ferrara

Ferrara

la giornata a cento

«In città segni indelebili dell’importante presenza»

«In città segni indelebili dell’importante presenza»

Attraverso documenti inediti, nuove storie familiari e la visita al Ghetto, Cento ha scoperto ieri una nuova pagina del suo passato, facendo luce sul forte legame esistente tra la sua comunità...

28 aprile 2014
2 MINUTI DI LETTURA





Attraverso documenti inediti, nuove storie familiari e la visita al Ghetto, Cento ha scoperto ieri una nuova pagina del suo passato, facendo luce sul forte legame esistente tra la sua comunità ebraica e tutto il Ferrarese, e non solo. Per il secondo anno consecutivo la città del Guercino ospita la Festa del libro ebraico in Italia, e nell'ambito delle sue iniziative, ieri mattina a Casa Pannini, si è svolta la mattinata di studi 'Cento e gli Ebrei'. Un evento promosso da Comune di Cento e Libreria Sognalibro, alla quale hanno partecipato, in qualità di relatori, Laura Graziani Secchieri (Archivio di Stato di Ferrara) che ha parlato del Ghetto come di uno «Spazio osmotico di network, cultura e matrimoni», e il rav Luciano Caro (Rabbino Capo della Comunità Ebraica di Ferrara) che ha sottolineato come alcune illustri famiglie ebraiche, quali i Padoa e i Carpi, abbiano ricoperto un ruolo primario all’interno del tessuto economico e politico della Cento del XIX secolo. Seppur non più presente da parecchio tempo, nel portare il saluto della città, il sindaco Lodi e l'assessore Tassinari hanno evidenziato come vi siano segni indelebili dell'importante presenza della comunità ebraica a Cento. A moderare l'incontro, esperta e cultore della materia, Tiziana Galuppi che ha anticipato: «Rispetto ad altri piccoli centri emiliani, la presenza ebraica centese è antica, forse più di quanto per ora non ci rivelino i documenti ritrovati. La cultura ebraica riserva spesso sorprese, con ritrovamenti inaspettati». È proprio attraverso i documenti inediti presentati ieri infatti, tratti da Archivio notarile antico, Archivio storico comunale e Archivio diocesano di Ferrara e che riportano vicende di vita quotidiana, eventi culturali, relazioni parentali, matrimoni, mappe e interessi economici, che è stato possibile fa emergere un nuovo spaccato di vita della comunità ebraica del Ghetto di Cento, con le sue peculiarità e gli spiccati intrecci con la città e tutto il Ferrarese. A chiusura della conferenza, nel pomeriggio la visita del Ghetto, alla scoperta, nel centro storico della città, di un luogo affascinante e ricco di secoli di storia.

Beatrice Barberini