La Nuova Ferrara

Ferrara

«Un inizio per sviluppare altre domande»

«Un inizio per sviluppare altre domande»

Centinaia di persone a Ferrara tra concerti, momenti di confronto e passeggiate notturne alla scoperta della città

28 aprile 2014
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Un pubblico numeroso ha presenziato sabato alle 21 al Chiostro di San Paolo all'inaugurazione della V edizione della Festa del Libro Ebraico in Italia e della IV Notte Bianca Ebraica d'Italia. Una comunità, quella ebraica, “anarchica e atipica” - per usare le parole di Riccardo Calimani, Presidente Meis Ferrara - ma “vitale e utile per tutta l’Italia”. Per questo, una serie di laboratori «aperti e anticonformisti come quelli della Festa e del Meis sono utili e fecondi in uno spirito di apertura». «La Festa - ha proseguito Calimani - si presenta dunque non per dare risposte definitive, ma come inizio per sviluppare altre domande». Renzo Gattegna, Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, ha proseguito sottolineando «l'importanza della Festa nel fare luce sul ruolo della comunità ebraica nella nascita e formazione dello Stato italiano». Tra convivenza pacifica e forti discriminazioni, gli ebrei sono presenti nella nostra penisola da più di duemila anni e «anche a Ferrara da alcuni secoli sono parte integrante del tessuto cittadino». Dopo i saluti della Prof.ssa Giuditta Brunelli, a nome dell'Università di Ferrara, e di Patrizia Bianchini, assessore della Provincia di Ferrara, ha preso la parola il Rav Luciano Caro, Rabbino Capo della Comunità Ebraica di Ferrara. Caro ha ricordato le discriminazioni subite dagli ebrei, anche nella nostra città, fino al ventennio fascista, e l'importanza del libro come «parte del nostro dna e simbolo dello stretto rapporto tra passato, presente e futuro». «Una cultura - come ha spiegato Massimo Mezzetti, Assessore alla Cultura della Regione Emilia-Romagna - del dialogo e del dubbio»,«una comunità che - ha ricordato Tiziano Tagliani, sindaco di Ferrara - ha regalato alla nostra città personalità come Paolo Ravenna e Giorgio Bassani». Per questo, ha proseguito Tagliani, «il Meis vuol essere casa dell’ebraismo, per la memoria, lo studio e l'esperienza e la nostra città si pone come soggetto attivo per riscoprire questa storia e farla propria». La serata è proseguita alle 21.45 al Chiostro di San Paolo col concerto, presentato da Annalisa Lo Piccolo, a cura del Conservatorio Frescobaldi, con la soprano Mara Paci e la contralto Ilaria Scarponi. Alle 22.45 nella Sala della Musica del Chiostro ha assistito allo spettacolo teatrale “Un grembo due nazioni molte anime. Parole e musiche degli ebrei d'Italia”, di e con Manuel Buda e Miriam Camerini, e chi, dalle 23 si è radunato in P.zza Trento Trieste per l'escursione culturale “Storie della Ferrara ebraica”.

Andrea Musacci