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Sanità, M5S cancella tre righe scomode

di Marcello Pradarelli
Sanità, M5S cancella tre righe scomode

Il programma della Morghen prevede ospedali di comunità a Comacchio, Cento, Bondeno, Argenta. Sul web non c’è traccia

29 aprile 2014
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Nella sanità è di moda tagliare: Ilaria Morghen, candidata a sindaco del M5S, ha tagliato un pezzo del suo programma sulla sanità. Così, da un momento all’altro, tra la notte e la mattina sono scomparse tre righe dal programma pubblicato sul web, che è rintracciabile sul sito elettorale del M5S e sulla pagina Facebook della Morghen. Le tre righe compaiono invece tuttora nel programma elettorale ufficiale che la Morghen ha depositato in Municipio e che ieri mattina al pari degli altri programmi è stato scannerizzato dagli impiegati comunali.

A sparire dal programma del web è stato il quarto punto programmatico del capitolo Sanità, che recita così: «Mediare, assieme ai Comuni interessati, con Regione, Enti Sanitari e Provincia, per la conversione degli ospedali di Comacchio, Bondeno, Cento e Argenta in Ospedali di Comunità».

Nelle intenzioni originarie del M5S cittadino, dunque, si va ben oltre il piano strategico di riorganizzazione della sanità 2013-2106 approvato dalla Conferenza sanitaria territoriale: tale piano prevede di trasformare in Ospedali di Comunità il San Camillo di Comacchio, il San Giuseppe diCopparo e il Borselli di Bondeno.

La Morghen vi ha aggiunto Cento e Argenta. Secondo questo rinnegato disegno resterebbero in piedi solo due strutture ospedaliere vere e proprie: il Delta di Lagosanto e il Sant’Anna di Cona. Tutto il resto dovrebbe essere convertito in Ospedali di Comunità, stando sempre al programma ufficialmente depositato.

La lettura del punto quattro ha provocato delle reazioni allarmate innanzitutto a Comacchio, dove uno schieramento vastissimo che comprende anche i grillini, si oppone alla trasformazione in Ospedale di Comunità del San Camillo. E fermenti si sono registrati nelle varie consulte e nei vari comitati sorti a difesa dei rispettivi ospedali.

Per Francesco Rendine, candidato sindaco di Gol, l’abrogazione delle tre righe è un brutto segno: «È evidente che la Morghen non è un candidato indipendente. Prima ha presentato un programma che ricalca quello messo a punto dall’establishment che governa la sanità e poi ha tolto le parti che risultavano sgradite a fette potenziali del suo elettorato. Comunque, fino a prova contraria, fa fede il programma affisso all’Albo Pretorio. È lì che la Morghen deve intervenire non sul web. Mi domando che valore abbiano per lei i programmi p e quali altri punti la Morghen è pronta a cambiare. Il vero candidato indipendente -afferma Rendine - sono io, il mio programma non l’ho scritto in base alle convenienze e non ho accettato finanziamenti da nessuno». Rendine non crede che si sia trattato di un errore: «Se maneggi una pistola ti può partire un colpo, ma se maneggi un arco non puoi dire che ti è partita accidentalmente una freccia: il programma è come un arco, non puoi dire che ti sei sbagliato a scriverlo. E poi la Morghen è un medico e conosce bene la sanità ferrarese».

Da Comacchio si fa sentire Antonio Di Munno (Pdl): «Il Movimento 5 stelle prende in giro i comacchiesi, soprattutto sulla questione Sanità. E ne abbiamo avuto ulteriore conferma. Ora promuove la trasformazione di tutti i piccoli nosocomi della provincia - San Camillo incluso - in Ospedali di Comunità, alias Casa della Salute. Non avevo allucinazioni quindi, quando già un anno fa parlavo di costole trasformiste della politica. Eccoli qua ancora una volta alla ribalta. Mi indigno e sono profondamente addolorato per tutte quelle persone che da oltre sei mesi presidiano e continueranno a presidiare il San Camillo».