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L’esilio, la fuga e la deportazione a Ferrara

L’esilio, la fuga e la deportazione a Ferrara

In edicola con la Nuova il volume che raccoglie gli interventi di storici e studiosi a cura della Tromboni

30 aprile 2014
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Per la Festa del Libro Ebraico e fino al 15 maggio, al costo di 8.80 euro (più il costo del giornale) allegato alla Nuova Ferrara è possibile acquistare il volume “Storie di esilio, di fuga e di deportazione”.

Nel 2010 il Meis, Museo italiano dell’Ebraismo e della Shoah, inaugurava una tradizione che nel corso degli anni si è dimostrata di sempre crescente successo, quella della Festa del libro ebraico, giunta alla V edizione. Sempre in quell’anno, ad evidenziare la volontà delle istituzioni e degli operatori del settore, venne inaugurata la mostra “Le carte della memoria”, curata da Delfina Tromboni, che proponeva un percorso tra il ricchissimo materiale documentario e librario conservato negli archivi e nelle biblioteche della città estense. Il progetto trovò la propria conclusione nella giornata di studi dal titolo “Storie di esilio, di fuga e di deportazione” e nella pubblicazione del volume, dal medesimo titolo, a cura della stessa Tromboni, che ora la Nuova Ferrara ha deciso di far uscire insieme al giornale nelle edicole di Ferrara e di tutta la provincia.

Vi sono raccolti i contributi degli storici partecipanti al convegno, i quali si sono occupati prioritariamente della persecuzione degli ebrei, oltre che di quella politica messe in atto dal regime fascista. Il primo saggio “Donne ebree in fuga: la Comunità Israelitica ferrarese tra storia e persecuzione fascista”, di Antonella Guarnieri, è suddiviso in due parti. Nella prima, dopo un’introduzione tesa a rimarcare il rapporto strettissimo creatosi tra la Comunità ebraica ferrarese e il territorio, viene analizzata documentazione archivistica di prima mano, prodotta dagli uffici dell’anagrafe comunale e dalle istituzioni nel periodo della persecuzione razzista e in quelli immediatamente precedenti. La parte centrale del saggio è rappresentata dalle cinque storie di donne ebree, integrali o miste. Le vicende di Laura Finzi, Ida Ascoli Magrini Bonfiglioli, di Edda Levi, di Anna Rossi, di Tina Ottolenghi ci consentono di entrare all’interno della storia non come ci viene raccontata dal linguaggio freddo e burocratico dai documenti, ma come loro l’hanno vissuta.

Il volume raccoglie la vicenda, raccontata da Bruno Contini, del padre Nino, giovane avvocato ferrarese, confinato dai fascisti, che impegnò ogni forza per riuscire a far espatriare in Israele gli ebrei perseguitati e che lottò sino alla morte, che lo colse poco prima della vittoria, contro il fascismo. Altri interventi, quelli di Luciano Caro che si occupa di Josef Ibn Shraga, famoso kabballista dell’Argenta del ’500 e quello di Mirna Bonazza sulle collezioni dell’Ariostea, permettono di toccar con mano l’antico legame tra Ferrara e gli israeliti. I contributi di Davide Guarnieri, Roberta Mira e Claudio Silingardi trattano la deportazione. La Tromboni propone la storia particolare e tragica di Elodia e Lino Manservigi.

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