La Nuova Ferrara

Ferrara

«Lontani dalla Morghen sugli ospedali»

«Lontani dalla Morghen sugli ospedali»

Il sindaco di Comacchio: completamente contrari. Mezzogori (Consulta): abbiamo un nuovo direttore generale

30 aprile 2014
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COMACCHIO. «Abbiamo un potenziale direttore generale dell’Ausl di Ferrara in grado di superare l’attuale Paolo Saltari considerato anche che ha capacità politiche da vendere, altro che il segretario provinciale del Pd Palo Calvano!». Usa la sua proverbiale e pungente ironia il presidente della Consulta popolare per il san Camillo Manrico Mezzogori riferendosi alla candidata a sindaco per il comune di Ferrara del Movimento 5 stelle Ilaria Morghen. «La Morghen è riuscita a inserire nel suo programma la trasformazione in casa della salute anche degli ospedali di Cento e Argenta (oltre che Comacchio e Bondeno): nessuno aveva mai osato tanto. A quanto punto chiedo e mi chiedo: come si comporteranno i nostri pentastellati? Davvero i cittadini vorranno appoggiare un simile disegno?». Immediata la risposta di Fabbri: «manifesto la mia più totale contrarietà rispetto alla conversione degli ospedali di Comacchio, Bondeno, Cento e Argenta in Ospedali di Comunità. Confermo quanto sostenuto da due anni a questa parte rispetto alla pessima riorganizzazione della rete ospedaliera ferrarese, basata utilizzando il solo criterio del numero dei posti letto». «Ciò ha causato delle scelte paradossali come quella dell’Ospedale San Camillo, che non garantiscono ai cittadini un'assistenza sanitaria pubblica accessibile, efficiente, efficace, di qualità e sicura. Non vogliamo difendere strenuamente il posto letto o l’ospedale sotto casa, ma sappiamo che non si può procedere con criteri prevalentemente ragionieristici, i quali finiranno per danneggiare tutta la rete ospedaliera provinciale. Il Nuovo Ospedale S.Camillo di Comacchio, inaugurato solo il 9 febbraio 2010 con un esborso di oltre 10 milioni di euro dei cittadini emiliano-romagnoli, al termine dei lavori di ristrutturazione, doveva veder ripristinate e rinnovate tutte le proprie attività sanitarie, di degenza ed ambulatoriali, previsioni, ad oggi, cancellate dalla riorganizzazione del 26 giugno 2013». «Bisogna abbandonare la logica dei posti-letto come indice di qualità e anche l’ex Ministro della Salute Umberto Veronesi è recentemente intervenuto a sostegno di questa tesi affermando che “un ospedale efficiente deve avere non più di 400 posti letto'”. (an.bo.)