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Sindacati preoccupati per le aperture selvagge

Sindacati preoccupati per le aperture selvagge

Domani il 90% dei supermercati sarà aperto: chiediamo di scioperare «Molti lavoratori, soprattutto i precari, però hanno paura di subire ritorsioni»

30 aprile 2014
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Apertura straordinaria o apertura selvaggia?

«Da quanto ci risulta - spiega Davide Fiorini della Cgil - il 90% dei supermercati nel Ferrarese sarà aperto. Sicuramente Coop resterà chiusa e anche alcuni punti vendita Despar ma la stragrande maggioranza no. Apriranno e questo è un punto contro il quale da tempo stiamo lottando».

Già, perché quanti avranno effettivamente la necessità di andare a fare la spesa il Primo maggio?

«Il 25 aprile, Festa della Liberazione, molti sono rimasti aperti e il Despar di Migliarino ha dovuto chiudere prima che la giornata lavorativa terminasse perché non c'era nessuno».

Vuoto all'orizzonte. Eppure i grandi market non vanno tanto per il sottile e segnalano l'apertura straordinaria.

«Prima di Pasqua come sindacato - prosegue Fiorini - avevamo invitato per l'ennesima volta i dipendenti a scioperare, ad astenersi dal lavoro in maniera collettiva durante i giorni di festa. Negli esercizi aperti e, ribadisco, salvi ripensamenti delle ultime ore ci risulta che lo saranno circa il 90% nel Ferrarese, non sono previste iniziative particolari. Sarà una giornata come un'altra e questo andrà a discapito, nel caso specifico, del significato di questa Festa».

Lo sciopero è tuttora valido e quindi chi volesse aderire sarebbe ancora in tempo a farlo ma più di una volta è stato fatto presente che i dipendenti di supermercati e catene commerciali sono costretti a vivere in un costante “clima del terrore”.

«Tutti conosciamo i problemi che ci sono e chi ha un posto di lavoro, anche temporaneo, cerca di difenderlo a spada tratta. E allora subentrano anche le paure perché ritorsioni da parte dell'azienda nei confronti del dipendete che aderisce allo sciopero non sono fantascienza ma in certi casi realtà. Non conteremo le adesioni degli scioperanti ma una cosa è certa: se andiamo avanti così sarà difficile cambiare le cose». Secondo il sindacato infatti, una persona o poche persone possono essere più soggette ad angherie e prepotenze ma «se fossimo tutti», un'immagine epica ma purtroppo difficilmente realizzabile, le aziende dovrebbero davvero rivedere i propri piani.

«Se nel giorno di festa - conclude Fiorini - nessuno si presentasse al lavoro cosa succederebbe? Il negozio in questione non potrebbe certo ammonire ogni singolo dipendente, piuttosto, forse, valuterebbe come comportarsi la prossima volta».

Anche Giorgio Zattoni della Uil si associa alla protesta sindacale per queste aperture selvagge anche nei giorni delle feste più signifivative per i lavoratori.

Samuele Govoni