Quando la nonna salvò il giovane Corrado
Targa del sindaco ad Israel De Benedetti liberato dal carcere «Fece una scenata con le guardie e io evitai la deportazione»
«Se sono qui oggi lo devo a mia nonna. Venni arrestato il 14 novembre 1943 all’età di 15 anni, la sera precedente a quella che sarebbe poi passata alla storia come “la Notte del ’43”. Mi portarono nelle carceri di via Piangipane e lì rimasi per due mesi, fino a quando mia nonna non venne a fare una scenata con le guardie, dicendo che ero solo un ragazzino e che non avevo colpe… La mandarono via in malo modo, però il giorno dopo tornai a casa: la mia pena era stata mutata in arresti domiciliari».
Sono passati più di settant’anni da allora ed all’epoca il protagonista di questa storia viveva in via de Romei al civico numero 8; ora al posto di quella casa ci sono degli uffici.
Corrado Israel De Benedetti ieri mattina - nell’ambito della Festa del Libro Ebraico - ha incontrato il sindaco di Ferrara, Tiziano Tagliani, che «A nome di tutta la cittadinanza» gli ha donato una targa, un «riconoscimento, seppur modesto – ha detto il primo cittadino – per celebrare la sua figura e la sua presenza qui oggi».
L’anziano signore, nato nella città estense nel lontano 1927, ha vissuto a Ferrara fino all’età di 22 anni ed oggi è cittadino israeliano e scrittore, «Una figura importante per il nostro patrimonio culturale», ha precisato la storica Anna Maria Quarzi.
Nessuna cerimonia in pompa magna per De Benedetti, il quale ha chiesto semplicemente di visitare palazzo Municipale ed i luoghi della sua infanzia: «Avrei voluto vedere anche le carceri, però mi hanno detto che attualmente non sono accessibili».
Dopo la sua scarcerazione, scappò in Romagna insieme alla famiglia, dove si nascose sotto falso nome per evitare la deportazione. Tornato a Ferrara, De Benedetti si iscrisse all’Università poi, nel 1949, andò in Israele, raggiunse il kibbuz di Ruchama nel Neghev settentrionale, di cui diventò un membro e nel quale vive tuttora. In Israele ha ricoperto diversi incarichi, tra i quali direttore d’azienda, e ha fatto parte della direzione economica del movimento kibuzzistico. L’ultima volta che venne nella sua città di nascita fu nel 1993 per il convegno “Ferrara 1943 – 1993 a cinquant’anni dall’Eccidio estense”.
«Grazie – ha concluso ieri in Comune Corradio Israel De Benedetti – per tutto quello che questa città ha fatto per me e continua a fare per la comunità ebraica. Vivo lontano da tanti anni ma i profumi, gli odori e le vie di Ferrara non li ho mai scordati».
Samuele Govoni
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