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Tagliani mister budget Morghen non spende

Tagliani mister budget Morghen non spende

Il sindaco può contare su una potenza finanziaria complessiva di 89mila euro Al secondo posto Rendine, terzo Anselmi. In coda c’è la grillina con 2.500 euro

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Se la campagna elettorale fosse decisa dal budget di partenza dei candidati sindaci, Tiziano Tagliani non avrebbe alcun problema a riconfermarsi il 25 maggio e Ilaria Morghen (M5S) farebbe fatica ad entrare in consiglio comunale. Poiché, viceversa, quanto spendono effettivamente candidati e partiti per la propaganda lo si viene a sapere, e non sempre, diversi mesi dopo le elezioni, e comunque i soldi non sono tutto, la poltrona di primo cittadino è ancora contendibile. Nei budget preventivi pubblicati sul sito del Comune, come impone la legge, la coalizione che sostiene il sindaco in carica indica la cifra complessiva di 89mila euro per la propaganda elettorale. A spendere di più sarà proprio Tagliani, il cui mandatario Simone Merli (capogruppo e in predicato per un posto di assessore) ha dichiarato contributi per 51mila euro (16mila da persone fisiche, non più di 5mila a testa, gli altri da soggetti diversi il cui elenco non è ancora allegato), che saranno spesi così: 30mila per produrre il materiale di propaganda, 15mila per spazi pubblicitari e 5mila per manifestazioni. Il Pd ci mette 26mila euro, in gran parte per il materiale, mentre la lista centrista Ferrara Concreta prevede di spendere 5.000 euro puntando maggiormente sugli spazi pubblicitari. Centro Democratico ha un budget di 5.000 euro, grazie soprattutto ai micro-contributi, che saranno impiegati soprattutto per diffondere il programma (1.500 euro) e manifesti (800). È di 1.500 euro il “chip” di Sel.

Al secondo posto per previsione di spesa c’è Francesco Rendine, che con 30mila euro di budget ufficiale resta comunque lontano dalle cifre da lui annunciate al momento della candidatura. Curiosità: appaiono 2.000 euro di affitto del furgone con maxi manifesto oggetto della polemica («era fermo, non si può») di Morghen. Solo terzo per “munizioni” finanziarie Vittorio Anselmi, che può contare su 25.500 euro in totale delle quali 20mila garantiti da Forza Italia (8mila di manifesti, 5mila di pubblicità), che aveva annunciato da tempo una campagna elettorale di austerity. La Lega Nord spenderà 4.000 euro, interamente assicurati dal movimento (la scelta è di privilegiare le assemblee pubbliche), mentre Fratelli d’Italia pone un preventivo di spesa davvero modesto: appena 1.500 euro.

Marica Felloni, candidata di Ferrara Futuro Insieme del consigliere Simone Lodi, ha messo a budget 5.000 euro in particolare per stampati e affitto automezzi. Subito sotto, quanto a potenza finanziaria, i Valori di sinistra di Giuseppe Fornaro, che rende noto il solo preventivo cumulativo, molto dettagliato: 4.229,30 euro; tra le altre spese, 200 manifesti, metà dei quali con l’immagine del sindaco (500 euro), 60mila cartoline di candidati (650 euro), 20mila volantini e 30mila facsimili di scheda, più 4.800 santini di candidati. Poi c’è Insieme in Comune di Francesco Fersini, con 3.100 euro di budget e almeno un’assemblea pubblica in programma, e l’M5S. I grillini prevedono di spendere appena 2.500 euro per sostenere Morghen, in pratica una campagna elettorale a costo zero. Mai visto prima, per un candidato che ambisce al ballottaggio. Chiude la fila Un’Altra Ferrara di Mario Zamorani, con 1.032 euro.

Stefano Ciervo

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