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Equitalia “invade” il municipio di Cento. Depositate migliaia di cartelle esattoriali

Equitalia “invade” il municipio di Cento. Depositate migliaia di cartelle esattoriali

La motivazione: destinatari irrintracciabili. Così l’agenzia ha spedito tutto in Comune

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CENTO. Equitalia invade il Comune con migliaia di cartelle esattoriali. Un enorme carico di lavoro per gli uffici comunali e un forte disagio per i cittadini. A segnalare il fatto, il responsabile dell'Associazione tutela del consumatore di Cento Antonino Barbagallo, confermato dallo stesso vicesindaco Mario Pedaci. «Dichiarati irreperibili presso il loro domicilio fiscale, con la relativa impossibilità di fare la notifica e la consegna dell'atto e avvertiti con un avviso di deposito lasciato dal postino di Tnt, i contribuenti – scrive Barbagallo – sono così costretti a recarsi agli uffici comunali per scoprire che devono versare somme di denaro a Stato, Regione, ecc.». A confermare il fatto, lo stesso vicesindaco Pedaci che ribadisce: «Come previsto dal rito giudiziario che dispone, qualora non si trovi a casa il contribuente, il deposito presso la casa comunale, è così che in questi giorni migliaia e migliaia di cartelle esattoriali sono arrivate in Comune. Si tratta di sanzioni che non riguardano tasse comunali, ma altri tributi. E comunque la cosa, ha creato un enorme problema organizzativo, tanto che è stato necessario mettere a disposizione con urgenza nuovi armadi per mettere un po' di ordine all'inevitabile caos iniziale». Cosa ancor più grave, secondo il responsabile di Atc Barbagallo, è che «la società di riscossione non si sia curata di informarsi in merito ai giorni di ricevimento dell’ufficio protocollo del comune di Cento, che, in maggio, è chiuso il pomeriggio». Ingiustificabile poi «il carico di lavoro per il dipendente comunale che da solo, deve curare oltre le cartelle, le altre pratiche di prassi comunale». Oltre ad aver segnalato la questione ai vertici di Equitalia che «hanno creato un grave disagio sia per i cittadini, sia per l’ente pubblico che si trova a gestire un aggravio di lavoro», Barbagallo domanda: «Come è possibile che migliaia e migliaia di persone non siano state trovate a casa?». (b.b.)