Chiudono tante piccole imprese, ma la “morìa” rallenta
Chiude in rosso ma riprende un po’ di fiato, all’inizio del 2014, il sistema delle imprese ferraresi. In un trimestre che tradizionalmente consegna un bilancio negativo all’anagrafe della Camera di...
Chiude in rosso ma riprende un po’ di fiato, all’inizio del 2014, il sistema delle imprese ferraresi. In un trimestre che tradizionalmente consegna un bilancio negativo all’anagrafe della Camera di commercio, il saldo del primo trimestre (-177 imprese) si segnala per una decisa inversione di tendenza rispetto al 2013, quando all’appello mancarono 329 imprese. Sul risultato ha influito, in particolare, il rallentamento delle cancellazioni (una contrazione pari ad un -15%), un dato che ha compensato fortemente il lieve calo delle iscrizioni (6 unità in meno). In conseguenza di queste due dinamiche, lo stock delle imprese esistenti a fine marzo si attesta a 35.558 unità, di cui 9.444 (più di un quarto) artigiane. Dal punto di vista delle forme giuridiche, il contributo positivo più consistente al saldo è venuto dalle imprese costituite in forma di società di capitali (+24 unità nel trimestre, in lieve rallentamento rispetto al 2013). La crisi continua a farsi sentire, dunque, soprattutto fra le imprese individuali e, da qualche periodo con durezza, fra le società di persone. In particolare, per le prime, il forte peso delle cessazioni sul totale delle chiusure del trimestre (il 78,6%) basta e avanza a spiegare da solo il saldo negativo dell’intero periodo.
Tra i settori, saldi significativi si registrano nelle attività finanziarie e assicurative, di noleggio, agenzie di viaggio e servizi alle imprese, ma soprattutto nella attività dei servizi di alloggio e di ristorazione. Rispetto all’andamento registrato nello stesso periodo del 2013, pur continuando a far registrare un segno “meno” davanti al proprio saldo, tre dei quattro settori numericamente più consistenti dell’economia evidenziano tutti un’inversione di tendenza, con perdite dello stock più contenute rispetto a dodici mesi fa: l’agricoltura (-1,59% contro -2,6%), le costruzioni (-0,15% contro -1,3%) e le attività manifatturiere (-0,46% contro -0,7%). Solo il commercio non è riuscito a contenere l’entità della contrazione in atto (-0,55% contro -0,5%). «La riduzione delle chiusure è un segnale positivo, le imprese cominciano ad avvertire che il vento dell’economia sta cambiando e cercano di restare aggrappate al mercato per cogliere le opportunità di rilancio dei consumi - afferma commentando questi dati il presidente della Camera di commercio di Ferrara, Paolo Govoni -. È evidente però che l’incertezza del quadro complessivo resta elevata e induce ancora tanti ferraresi a rimandare i loro progetti imprenditoriali. I provvedimenti economici in via di definizione devono sgombrare il campo da questa incertezza e restituire fiducia a chi vuole scommettere sull’impresa». Posto che l’apertura di una procedura concorsuale (fallimento o concordato) è il risultato di un lungo periodo di sofferenza dell’impresa e che, pertanto, ‘fotografa’ condizioni antecedenti al momento della rilevazione, nel primo trimestre del 2014 le aperture di procedure fallimentari hanno fatto registrare una sensibile crescita rispetto allo stesso periodo del 2013: tra gennaio e marzo, infatti, le nuove procedure di fallimento sono state 22, 12 in più. Le domande di concordato risultano invece pressoché costanti.
Fabio Terminali