Al Tar contro Bankitalia e sono subito scintille
Il 21 maggio udienza sul commissariamento Carife: è scontro per la super perizia Malucelli (Liberi azionisti): benefici da riservare ai soci se il ricorso viene accolto
Il Tar del Lazio ha fissato la data della prima udienza sul ricorso inoltrato dall’ex sindaco Carife, Andrea Malfaccini, contro il commissariamento della banca predisposto dal ministero delle Finanze su richiesta di Bankitalia. L’appuntamento è per il 21 maggio ma le scintille sono già scoccate. Il ricorrente aveva infatti chiesto di effettuare una perizia super partes, una Ctu, ma i legali di Bankitalia, che si è costituita in giudizio ed è di fatto la controparte dell’ex amministratore, si sono schierati contro: siamo noi i tecnici più qualificati in questo campo, è in sostanza la posizione dell’istituto di vigilanza. Saranno poi i giudici amministrativi a decidere, ma certo le premesse appaiono poco favorevoli ai ricorrenti: bisogna dire tra l’altro che il ricorso è solo di legittimità e non di merito, quindi la perizia potrebbe essere considerata non indispensabile. Di sicuro in città c’è chi ci spera, nel buon esito di questo ricorso, e non solo per una rivincita “morale”: Daniele Malucelli, presidente dei Liberi azionisti Carife, ad esempio, evidenzia che «prima del commissariamento il titolo era a quota 12,5 euro, ora è sceso al di sotto dei 5 euro (4,90620 è il valore medio di aprile, ndr). Se il ricorso dovesse essere accolto, i danni provocati ai soci andranno quantificati. E non certo a vantaggio degli eventuali, futuri compratori della banca».
Questo ragionamento Malucelli l’ha svolto anche al nuovo presidente della Fondazione, Riccardo Maiarelli, il quale si sta muovendo con una certa decisione. Risulta infatti un contatto telefonico con Gianni Capitanio, il commissario più presente negli ultimi mesi in banca, per chiedere anzitutto qualche ragguaglio patrimoniale, indispensabile per poter svolgere un ruolo della trattativa sulla eventuale cessione della banca. E comincia a circolare anche la voce di qualche interessamento alternativo a quello della Banca Popolare di Vicenza, l’unico fino a questo momento ufficializzato.
Ieri a Vicenza era in programma il secondo round sindacale per trattare il passaggio dei dipendenti delle filiali romane e romagnole di Carife cedute alla Popolare. Dai dirigenti vicentini è giunta un’altra conferma del fatto che la posta in palio è alta, trattandosi di una trattativa-prototipo per un futuro, eventuale transito dell’intero organico ferrarese. Non si è andati oltre qualche richiesta di chiarimenti, fissando al 21 maggio il prossimo incontro. All’inizio della prossima settimana, però, potrebbe toccare ai commissari vedere la dirigenza vicentina.
Stefano Ciervo
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