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Ferrara protagonista al Salone del Libro di Torino

Ferrara protagonista al Salone del Libro di Torino

Roberto Pazzi il primo degli scrittori a varcare la soglia della XXVII edizione Veri protagonisti i sedici studenti del liceo Ariosto con il loro “BookBlog”

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Essere invitati sul tappeto rosso del Salone del Libro di Torino per chi ha pubblicato significa affermarsi a livello internazionale: il primo degli scrittori di Ferrara a varcare la soglia della XXVII edizione è stato Roberto Pazzi giovedì scorso. La trasparenza del buio, data alla stampe di recente da Bompiani, si è mescolata a “Le tante facce dell’amore” italiano. Tra gli altri ferraresi che hanno firmato più copie dei loro ultimi romanzi, venerdì pomeriggio è toccato a Marcello Simoni con la presentazione de Il labirinto ai confini del mondo (Newton&Compton, 2013), felicissimo di salutare di persona i suoi lettori. Originario di Comacchio, ha avuto modo di incontrare il suo editore tedesco e quello francese, che stanno traducendo La biblioteca perduta, riconfermandolo fra gli autori di punta anche all'estero. Torino resta un punto fisso di partenza per i progetti editoriali che saranno sviluppati e conclusi nei mesi a venire: risaltando quale concentrato di entusiasmo e di partecipazione. Simoni ha affermato, insieme a Riccardo Corazza, Luca Poldelmengo e Matteo Strukul, che «la solidarietà instauratasi tra penne pulp e thriller è meravigliosa. Pur appartenendo a “squadre” diverse, parliamo lo stesso linguaggio». Tanto è vero che Simoni ha annunciato l'imminente uscita della nuova trilogia per Newton&Compton: La Cattedrale dei cento peccati, che sta completando proprio in questi giorni. Il romanzo, che guarda caso comincia con la superbia, il peccato più lontano e più vicino al contempo al Creatore, in buona parte è ambientato nel '300 tra l'abbazia di Pomposa e le ombre dei nostri vicoli.
Si tratta di Ferrara in nero anche con Lorenzo Mazzoni, firma del Fatto Quodiano che venerdì sera ha conversato di Italiani brutta gente (Koi Press, 2014), la sesta indagine letteraria di cui il protagonista è Pietro Malatesta della Squadra Mobile della questura ferrarese. L'ispettore anarchico che ha venduto di più in città è stato introdotto per il SaloneOff da Marco Belli al Bistrot Si Vu Plé, il quale ha accompagnato le sue avventure sin da principio. Un Salone sempre importante sebbene, a detta di Mazzoni, un poco “sottotono” e probabilmente poiché troppo dispendioso per le piccole e medie realtà editoriali che hanno subìto pesantemente la crisi.
I veri protagonisti della scena sono stati, tuttavia, i sedici studenti del Liceo Ariosto che organizzano, ospiti del Liceo Alfieri di Torino, il progetto di comunicazione “BookBlog”, cioè l’ampliamento di “Galeotto fu il libro” al Festivaletteratura di Mantova. Gli allievi, indirizzati dalle docenti Igliozzi e Merola, si sono preparati durante l’anno sui contemporanei di spessore e, una volta al Salone, li hanno analizzati o intervistati sui testi in palinsesto. E sono stati i fiori all’occhiello del ministro Franceschini che, bersagliato da uno sciame di provocazioni, ha confermato di voler evitare ulteriori tagli alla cultura e ripartire dall'educazione scolastica a tutti i livelli. Quest’anno i ragazzi sono stati coinvolti nell’organizzazione, svolgendo un vero e proprio lavoro di redazione. In attesa del ministro Giannini alla Pubblica Istruzione, l'indaffarato Riccardo Cavallari di III A ha commentato: «Abbiamo imparato a impostare i comunicati stampa e a confrontarci con i giornalisti nelle riunioni ogni mattina. È stata un’esperienza irripetibile».
Matteo Bianchi