“Meno male è lunedì” di Vendemmiati
Iniziate le riprese all’interno del carcere della Dozza e in tre aziende
Sono iniziate all’interno del carcere della Dozza di Bologna le riprese del nuovo film del giornalista ferrarese Filippo Vendemmiati, regista premio David di Donatello 2011 per il miglior documentario con lo sconvolgente “È stato morto un ragazzo” e autore nel 2012 dell’appassionante ritratto umano e politico di Pietro Ingrao “Non mi avete convinto”. Il nuovo film in lavorazione si chiama “Meno male è lunedì” e trae spunto dall’esperienza unica in Italia che ha portato tre aziende bolognesi, leader nel settore del packaging, ad aprire una vera e propria officina nella ex palestra del carcere. Vi lavorano a stretto contatto ex operai oggi in pensione e una quindicina di detenuti, regolarmente assunti con contratto nazionale metalmeccanico. Il film, girato tutto in presa diretta, racconta dell’incontro umano e professionale di questo inedito gruppo di lavoratori, le loro storie e le loro speranze, mette in luce un rapporto profondo e solidale fondato sulla trasmissione del sapere. Imparare ad usare la giusta vite diventa metafora della ricostruzione di vite alla deriva. Chi impara di più alla fine e che cosa? Chi esce dal carcere? L’ex operaio, il detenuto o il manufatto? Storie di viti e di vite: il tono e leggero, spesso ironico, quasi divertente se fosse una commedia. Nel “lavoro fuori” il lunedì è il giorno peggiore, nel “lavoro dentro” è il più atteso: il sabato e la domenica per il detenuto operaio rappresentano il limbo che separa dal ritorno in fabbrica chi delle festivi e delle ferie non sa che farsene.
L’uscita del film e prevista nell’autunno 2014. Titolo: “Meno male è lunedì”. Regia: Filippo Vendemmiati; direttore fotografia: Stefano Massari; direttore produzione Donata Zanotti; operatori ripresa: Giulio Giunti, Stefano Massari, Simone Marchi; montaggio: Stefano Massari; colonna sonora: Tetes de Bois Sonorizzazione; Carlo Amato; Post produzione Simone Marchi Formato: HD Produzione: Tomato doc&film.
