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Continua la protesta sulla sicurezza del porto a Porto Garibaldi

Continua la protesta sulla sicurezza del porto a Porto Garibaldi

«Non fate parlare le carte ma i fatti»: i marinai invitano i tecnici della Provincia a vedere la situazione

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Sul porto la polemica non si placa. Dopo la riposta della Provincia in merito alla richiesta di maggiore attenzione al moto ondoso da parte degli operatori, gli stessi tornano a chiedere di essere ascoltati. Nella riposta della Provincia si fa riferimento a date ben precise. «Si parla di valutazione d'impatto ambientale effettuate tra il 2005 e il 2008, che dichiara che gli interventi non avrebbero comportato effetti negativi e quindi nessun incremento del moto ondoso è stato rilevato. Non “avrebbero” comportato effetti negativi: è giusto usare il condizionale! Fatto sta che gli effetti negativi ci sono», dicono dal porto. «Sempre nella risposta “nessun incremento del moto ondoso è stato rilevato”. Bene, come è stato rilevato? Non è stato rilevato sulle reali condizioni, ma su analisi modellistiche, basta fare una passeggiata in banchina per incontrare, discutere con persone esperte e toccare con mano gli effetti di questo danno». L’amministrazione Provinciale ritiene di aver assunto ogni possibile determinazione per approfondire le problematiche, “senza tuttavia che siano state confermate le segnalate preoccupazioni”, «ma confermate come? Sempre sulla carta, e quando ? Le opere sono cominciate ben più tardi e non sono ancora completate, non e' stato fatto nessun rilievo dello stato reale attuale, non sono state effettuate comparazioni tra lo stato attuale del moto ondoso, con lo storico prima delle opere. Esistono delle possibilità da valutare e non servono studi particolari per capirlo, ben vegano opere mirate allo sviluppo, ma le proteste sono motivate da reale preoccupazione». E aggiungono, «che avremmo da guadagnare a perdere il nostro tempo a protestare se non ve ne fosse il motivo? Qualcuno ce lo spieghi. Nel frattempo molti di noi sono costretti a guardie notturne anche con condizioni meteo che prima dell'allargamento non destavano alcuna preoccupazione, come i venti da est-nord-est». «Francamente siamo sconcertati dal pensare di doverci adeguare a rischiare di far danni ogni qualvolta le condizioni meteo peggiorano. Ci si deve adeguare a vivere con la paura, o meglio terrore, di vedere il proprio lavoro distrutto in poche ore. È giusto ignorare la messa in sicurezza di queste imbarcazioni quando la sicurezza viene sempre considerata necessità imprescindibile? O forse e come al solito gli interessi economici legati a opere importanti vengono prima di tutto, costi quel che costi?».

«Siamo stanchi che i preposti si limitino solo a replicare, senza nemmeno accertarsi della veridicità di quello che diciamo, sarebbe bene discuterne a fondo in modo costruttivo. Di fronte a queste legittime preoccupazioni, chiediamo a chi compete, di venire con noi a monitorare le condizioni del porto in una giornata di tempo avverso, poi valuteremo insieme se i nostri timori sono infondati».

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