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«Il sistema cultura è debole»

Anche i vendoliani di Sel parlano di «cooperazione tra pubblico e privato» per «superare questa debolezza storica e strutturale del nostro sistema culturale», dice Vincenzo Langella, membro della...

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Anche i vendoliani di Sel parlano di «cooperazione tra pubblico e privato» per «superare questa debolezza storica e strutturale del nostro sistema culturale», dice Vincenzo Langella, membro della segretaria regionale. Per presentare le loro proposte sul tema hanno organizzato per oggi pomeriggio (ore 18, bar di Parco Massari) un convegno con Cecilia D’Elia, ex assessore alla Cultura della Provincia di Roma e responsabile nazionale del settore, il vicesindaco Massimo Maisto, lo stesso Langella e Leonardo Fiorentini, candidato indipendente nelle liste Sel. Tra i punti del programma vendoliano, lo stop ai tagli all’assessorato alla Cultura, un ufficio di assistenza pratica per ottenere finanziamenti europei; biglietti unici alla rete museale; la sburocratizzazione per gli eventi culturali; l’impiego di edifici pubblici inutilizzati per start up, lo scorporo dei Musei civici, a partire da quello di Storia naturale, dagli assessorati comunali, per farne delle organizzazioni autonome di tipo pubblico. Secondo Fiorentini, in particolare, «è tempo di mettere al centro delle strategie di crescita della città la rete diffusa e permeabile delle attività culturali che si è sviluppata in questi trent’anni. Già oggi nella nostra città ogni giorno vi sono iniziative, attività, performance, concerti che riempiono la giornata. È tempo di metterli a sistema: non basta un’agenda comune, servono investimenti in idee e progetti per creare una rete che sappia valorizzare non solo l’aspetto culturale ma anche quello economico, del fare impresa e non solo in chiave turistica».