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I sindacati: si è riaperto il divario economico

I sindacati: si è riaperto il divario economico

Ampio gap con il resto della regione, serve terapia d’urto per la disoccupazione Appello ai candidati su turismo e Delta, appalti, welfare. E più partecipazione

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Dopo sei anni di crisi Cgil, Cisl e Uil vedono «riaprirsi un pericoloso divario territoriale con il resto della regione», e chiedono ai candidati sindaci «un’immediata terapia d’urto» in particolare sulla disoccupazione giovanile. I sindacati prevedono per l’Agenzia di sviluppo territoriale un ruolo accresciuto di «braccio operativo delle amministrazioni locali» e d’interfaccia delle politiche regionali ora che le Provincia svaniscono. Va «messo a regime un modello di relazioni con le imprese multinazionali», dentro e fuori il petrolchimico, ma gli accenti di (relativa) novità si colgono sulla parte turistico-culturale. «Serve una progettualità con la quale il territorio Ferrarese qualifichi la sua partecipazione al distretto turistico della costa valorizzando le proprie peculiarità e quindi perseguendo un obiettivo d’integrazione tra costa, Parco del Delta e città atraverso l’estensione del Parco del Delta alla città e prevedendo una nuova stazione - si legge nel documento - Inoltre è necessario riorientare in senso turistico il progetto Idrovia».

Per quanto riguarda il lavoro, i sindacati denunciano «il dumping sociale che producono un complessivo indebolimento delle imprese e un deterioramento del mercato del lavoro», per il quale vengono chieste nuove regole sugli appalti. I servizi locali, poi, andrebbero gestiti meglio dalle Unioni dei Comuni, con l’obiettivo di «superre la frammentazione gestionale negli ambiti ottimali» e «salvaguardare le gestioni in house». Hera? Bisogna mantenere la maggioranza pubblica. Tper? «Va interrotto il processo di disinvestimento».

Poi c’è il capitolo socio-sanitario. Il Comune di Ferrara deve prendere in mano la programmazione territoriale, dicono Cgil, Cisl e Uil, con l’obiettivo tra l’altro di ridurre le liste di attesa. Per l’Asp è opportuno «realizzare forme partecipative e di controllo sociale», e si sottolinea «la carenza d’integrazione tra politiche abitative e migratorie». È necessaria, infine, «una nuova fase di sviluppo dei servizi pubblici all’infanzia rilanciando il ruolo inclusivo del ciclo 0-6».

La chiosa sembra rivolta ai renziane anti-concertazione: Cgil, Cisl e Uil chiedono che «il confronto con le forze sociali divenga momento di effettiva partecipazione alle scelte dell’amministrazione». (s.c.)