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Chi ha paura della Merkel? Le ricette dei candidati

Chi ha paura della Merkel? Le ricette dei candidati

Il Movimento federalista europeo ha dato la possibilità agli interessati di ascoltare le proposte dei candidati al Parlamento europeo nella nostra circoscrizione, quella di Nord Est. E non in pochi...

19 maggio 2014
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Il Movimento federalista europeo ha dato la possibilità agli interessati di ascoltare le proposte dei candidati al Parlamento europeo nella nostra circoscrizione, quella di Nord Est. E non in pochi hanno colto questa occasione, visto che ieri mattina in Castello ad ascoltarli c’era un centinaio di persone. Tra gli intervenuti, Giuliano Cazzola, candidato nella lista Nuovo centrodestra/Udc, è partito dal ricordare i suoi due slogan: ‘Con l’euro, più Europa contro la crisi’ e addirittura ‘Europa uber alles’, una reinterpretazione dell’inno tedesco che vorrebbe la Germania sopra tutti gli altri. «Non tollero che sia presa di mira la Cancelliera per responsabilità che sono anche nostre» ha avuto il coraggio di dire, in una campagna in cui le affermazioni anti-Merkel l’hanno spesso fatta da padrona. «Come poteva un paese che ogni anno deve far sottoscrivere 400 miliardi di titoli non incamminarsi sulla strada del risanamento? Non c’era alternativa, e oggi i paesi che crescono di più sono quelli che più hanno risanato». L’Europa viene spesso chiamata in causa anche per la sua assenza nel gestire l’immigrazione, ma anche qui Cazzola ha voluto porre la questione sotto un’altra luce: «nemmeno gli Usa riescono a tenere la frontiera messicana, e ricordiamoci che delle 550mila persone fuggite dalla Libia nel 2011 solo 15mila sono sbarcate in Italia. La politica non può correre dietro alla gente e ai sondaggi, deve avere anche una funzione educativa». «Una politica che educhi mi fa rabbrividire» gli ha risposto a stretto giro Sergio Berlato, eurodeputato uscente ricandidato con Fratelli d’Italia. «L’unico modo per gestire l’immigrazione è un impegno della comunità internazionale che eviti le partenze e aiuti chi se ne vuole andare a migliorare nel proprio paese». Quanto alla moneta unica, Berlato ha detto che «con l'euro si sono impoverite le famiglie e le imprese, perché è stato costruito in maniera sbagliata, a partire da un cambio con la lira assolutamente sfavorevole». Piergiovanni Alleva di L’altra Europa con Tsipras ha rinnovato l’allarme sul Fiscal compact, «che significherà la definitiva eliminazione dello stato sociale». Per affrontare la disoccupazione, la sua ricetta non è la flexsecurity, ossia il misto di flessibilità e sicurezza «che ha abbassato i diritti dei lavoratori e da cui in Spagna stanno ormai tornando indietro», ma una riduzione dell’orario lavorativo di un giorno a settimana, a parità di stipendio. A differenza di altre forze critiche verso l'Unione, come la Lega e gli stessi Fdi, L'altra Europa dice no a un'uscita individualistica dall'euro.

Gabriele Rasconi