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«Il flusso venoso correlato con Sclerosi multipla, Alzheimer e Parkinson»

«Il flusso venoso correlato con Sclerosi multipla, Alzheimer e Parkinson»

Il legame emerso nel corso dei lavori del Congresso “Veinland”, al quale hanno partecipato il prof. Zamboni e numerosi esperti di malattie vascolari. Presentato l’avanzatissimo misuratore di flusso che sarà inviato nello spazio

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Il ‘fattore vene’ protagonista non solo nella sclerosi multipla, ma anche nel morbo di Alzheimer e nel Parkinson. Il tema, di stretta attualità scientifica, è stato trattato durante i lavori del Congresso ‘Veinland’ che il Centro Malattie Vascolari dell'Università di Ferrara, diretto dal prof Paolo Zamboni, ha tenuto nell'Isola di Albarella (Rovigo) questo fine settimana su ‘Innovazione ed eccellenza in Flebologia’, con la presenza di relatori che nei rispettivi campi di ricerca sono ai vertici nelle università internazionali.

L’Insufficienza venosa cronica cerebrospinale (CCSVI), e in particolare il ritorno venoso cerebrale, identificato inizialmente sul modello della Sclerosi Multipla (SM) - riporta un comunicato diffuso dall’ufficio stampa del congresso - è stato successivamente studiato in altre malattie neurologiche, confermandosi un fattore chiave per meglio comprendere il fenomeno neurodegenerativo. In particolare, il prof Marc Haacke, (Detroit, Usa), «uno dei più autorevoli scienziati che sviluppano i sistemi più moderni di risonanza magnetica, ha presentato uno studio in via di pubblicazione, compiuto in Cina con supervisione statunitense, in cui si dimostra il legame tra ostacolato scarico nelle vene cerebrali (anche in vene diverse rispetto a quelle coinvolte nella SM) e morbo di Parkinson».

Un altro legame emerso negli studi presentati a Veinland, prosegue la nota stampa, è quello che lega al flusso invertito nelle vene giugulari, il Morbo di Alzheimer e alcune forme di demenza vascolare (Robert Zivadinov, Buffalo, Usa). Nel comunicato si sottolinea che «questa correlazione, appena pubblicata nel Journal of Alzheimer, mostra che nel corso di questa malattia neurodegenerativa del sistema cognitivo il numero di lesioni visibili in risonanza magnetica aumenta in presenza di un flusso anomalo nella vena giugulare interna, divenendo di fatto un fattore prognostico negativo per questa grave patologia».

Altri tre relatori, con sistemi oggettivi e innovativi rispettivamente di flebologia con catetere (Pierfrancesco Veroux, Catania), ecografia con mezzo di contrasto (Marcello Mancini, Napoli), e risonanza magnetica avanzata (Stefano Bastianello, Pavia), hanno ribadito - sottolinea ancora l’ufficio stampa di ‘Veinland’ - che nei pazienti con SM si assiste a un prolungato tempo di scarico del sangue nell’attraversamento della vena giugulare interna.

Infine, nell’ambito del progetto Drain Brain - a cui partecipano l'Agenzia spaziale italiana (Asi) e la Nasa - è stato presentato un sistema speciale (pletismografo) in grado di indagare il circolo cerebrale venoso sugli astronauti, che rappresenta il tentativo di poter monitorare a distanza, in telemedicina, la circolazione cerebrale. Questo modello, che sarà sperimentato dall'astronauta Samantha Cristofaretti in una futura missione nello spazio, potrà essere utilizzato, in un domani molto vicino, su pazienti con malattie neurovascolari.