Il Parco del Malaffitto ritorna a nuova vita Traguardo raggiunto
A festeggiare la Partecipanza Agraria centese «Un luogo magico, sicuro e accogliente per la comunità»
RENAZZO. Il Parco del Malaffitto, cuore della Partecipanza Agraria di Cento, ritorna a nuova vita. In occasione della 18ª Festa del Malaffitto, domenica in via Paradisi, l'inaugurazione del parco che ha assunto così un nuovo volto.
A festeggiare il traguardo raggiunto, la Partecipanza centese rappresentata dal magistrato Fabrizio Balboni e dal consigliere di maggioranza Maurilio Guaraldi, il presidente del neo Comitato di gestione Pilastrino S.Rita Loenardo Bregoli e don Ivo Cevenini. «Un luogo magico, sicuro e accogliente, che conserva una storia antica – ha riferito Balboni – e che da oggi potrà essere legalmente a disposizione della comunità».
Nel parco, spicca la Casetta di Santa Rita, restaurata con maestria dalla Falegnameria Gilli, i giochi per i bambini allestiti dalla Cremona Garden e, per l'occasione la banda di Renazzo e il laboratorio svolto dallo scultore e artista Adelfo Galli. «Una giornata di festa - hanno ribadito sia Balboni che Guaraldi (a nome del presidente Draghetti) - che va a coronare l'entusiasmo, l'impegno, la determinazione e la collaborazione tra le istituzioni, che hanno portato al raggiungimento di un obiettivo che, altrimenti sarebbe stato irraggiungibile. Un percorso non facile, ma questa amministrazione ha voluto sanare una situazione di abuso mai affrontata dalle amministrazione precedenti».
Un iter complesso che ha richiesto alla Partecipanza non solo di confrontarsi con Agenzia delle Entrate, amministrazione comunale, Sopraintendenza ai beni culturali, e con lo stesso consiglio d'amministrazione, ma anche un impegno economico sia per le spese strutturali (casetta, giochi, parco, ecc.), che in termini di contributi erogati al Comitato di gestione. E dopo la benedizione al parco e alla nuova Casetta di Santa Rita impartita da don Ivo, la consegna delle pergamene ricordo alle famiglie e ad alcune delle 42 persone che tra il 1948 e il 1950 hanno lavorato per bonificare l'area del Malaffitto.
«Trasportando pietre da Camposanto, che era stata bombardata - racconta Balboni - e ghiaia dal Reno, hanno rialzato l'area di 50 cm, rendendola così vivibile».
Un luogo che conserva una storia importante, sottolinea Bregoli «al centro, il pilastrino che era diventato per le famiglie residenti un punto di ritrovo. E da oggi, dopo due anni di lavori, il Comitato si attiverà perché qui rimangano vive le vecchie tradizioni».
Beatrice Barberini