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A due anni dal terremoto: 710 famiglie aspettano la casa

A due anni dal terremoto:  710 famiglie aspettano la casa

Nell’area ferrarese del cratere aspettano di poter tornare nelle loro abitazioni che sono state danneggiate dal sisma

20 maggio 2014
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CENTO. Sono ancora 710 le famiglie che in tutta l’area ferrarese del cratere comprendente i sei comuni dell’Alto Ferrarese ovvero Cento, Bondeno, Mirabello, Poggio Renatico, Sant’Agostino, Vigarano Mainarda oltre a Ferrara capoluogo, a due anni dal sisma non sono ancora rientrati nelle loro abitazioni. Nel dettaglio si tratta di 520 famiglie che hanno trovato un’autonoma sistemazione ; 127 è il numero di quelle che si trovano sistemate da due anni nei vari alloggi di proprietà dell’Acer; 37 quelle che si trovano nei cosiddetti Map (moduli abitativi temporanei) realizzati dopo le scosse di terremoto del 20 e 29 maggio che riguardano solamente il Comune di Cento, 26 invece quelle che sono tuttora nei cosiddetti moduli rurali dati alle aziende agricole in modo tale che i componenti delle famiglie agricole possano rimanere vicino alle loro attività. Molto è stato fatto ma tanto rimane ancora da fare mentre chi ha avuto la casa distrutta o gravemente lesionata, in ogni caso dichiarata inagibile, deve fare i conti con una burocrazia esasperante. Sette famiglie su dieci aveva affermato pochi giorni fa il presidente della Regione Vasco Errani, sono ritornate nelle loro abitazioni e «tra domande già accettate e prenotazioni siamo al 90% delle pratiche».

Sui quindicimila contributi di autonoma sistemazione liquidati nei primi mesi, il dato crolla fino a quota 4700, cioè 11.900 persone (il 30% degli assistiti iniziali). Stesso trend anche per gli alloggi in affitto i cui oneri sono a carico del commissario: furono 550 le famiglie inizialmente ospitate, ora calate a 320. Il ritorno alla normalità procede anche se servirà ancora molto tempo prima che possa essere messa la parola fine ad una vicenda che ha segnato una parte consistente della nostra comunità e che ha arrecato profonde ferite sia alle abitazioni private, ai capannoni, alle aziende agricole ed al patrimonio culturale.