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Piano gestione rifiuti Legambiente punta i piedi

CENTO. Legambiente Alto Ferrarese ha inviato ieri alla Regione Emilia-Romagna, entro i termini stabiliti, le Osservazioni al Piano regionale di gestione dei rifiuti (Prgr) adottato il 3 febbraio...

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CENTO. Legambiente Alto Ferrarese ha inviato ieri alla Regione Emilia-Romagna, entro i termini stabiliti, le Osservazioni al Piano regionale di gestione dei rifiuti (Prgr) adottato il 3 febbraio scorso. «Un Piano - ricorda Legambiente - che durerà fino al 2020 ma che è troppo vago e lacunoso per una Regione che ha il primato italiano nella produzione individuale di rifiuti (640 Kg all’anno pro-capite) e che prevede di mantenere in funzione tutti o quasi i suoi 8 inceneritori. Un Piano rifiuti che parte da una raccolta differenziata attuale bassa (53%) e si accontenta di portarla al 70% nel 2020, con la conseguenza che una grossa fetta di rifiuti continuerà ad essere bruciata negli inceneritori e produrre business, traffici poco chiari e inquinamento». Evidenziando come «la programmazione fatta dalle Provincie emiliano-romagnole, in tema di rifiuti» e le richieste di tante associazioni non sono state «recepite» anche per quanto riguarda «il trattamento dei “nuovi materiali” che continuano a finire nell’indifferenziato e quindi negli inceneritori», Legambiente nota come «nel piano non vengono individuate azioni e provvedimenti sufficienti per la bonifica delle discariche chiuse e dei siti inquinati, come ad esempio la discarica di Molino Boschetti, nel territorio comunale di Sant’Agostino, ufficialmente chiusa in modo definitivo ma per la quale è stato proposto recentemente, da Cmv srl, un progetto di ricircolo del percolato, per produrre biogas a fini energetici, fortemente avversato dalla popolazione di Casumaro, dal Gad e da Legambiente Altoferrarese».