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«Sul bonus di 80 euro ci sono problemi»

«Sul bonus di 80 euro ci sono problemi»

Confagricoltura: ancora una volta non si è tenuto conto delle specificità del nostro settore

21 maggio 2014
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«Ancora una volta non si è tenuto conto delle specificità che caratterizzano il settore agricolo».

È la posizione di Confagricoltura Ferrara, in relazione alle precisazioni fornite dall'Agenzia delle Entrate sulle procedure applicative in merito alla riduzione del cuneo fiscale per lavoratori dipendenti e assimilati. Con gli stipendi afferenti la mensilità di maggio, si dovrà infatti procedere all'erogazione del bonus di 80 euro per i possessori di reddito complessivo non superiore a 24.000 euro. «Se le regole sono semplici per quanto riguarda i rapporti di lavoro a tempo indeterminato - dice Confagricoltura - non altrettanto si può dire per i rapporti di lavoro stagionale, dove la prestazione lavorativa è collegata a variabili, difficilmente valutabili preventivamente. La normativa ha già in sè alcune contraddizioni come quella che prevede che il lavoratore part-time il quale, lavorando tutto l'anno, percepisce ad esempio un reddito di 10 mila euro, abbia accesso all'intero bonus di 640 euro, mentre il lavoratore che ha iniziato il lavoro in corso d'anno pur avendo maturato lo stesso reddito di 10 mila euro, debba vedersi riproporzionato il proprio bonus. A ciò si aggiungono, per l'appunto, le difficoltà che dovranno affrontare i datori di lavoro agricolo nell'individuazione dei lavoratori cui erogare il bonus e nel quantificarne l'importo».

«Questo perché - prosegue l'organizzazione - per poter erogare correttamente tali somme ai lavoratori occupati a tempo determinato con contratto di lavoro “stagionale", occorre conoscere il loro reddito annuo e stimare il numero di giornate di lavoro del 2014, sia quelle già svolte che quelle da svolgere, con il rischio di commettere errori cui potrebbe essere complicato porre rimedio. Non giova inoltre la coincidenza con i rimborsi da riconoscere ai dipendenti che si avvalgono dell'assistenza fiscale. E' previsto infatti che il bonus erogato ai lavoratori venga recuperato dai datori di lavoro utilizzando l'ammontare complessivo delle ritenute fiscali disponibili in ciascun periodo di paga; questo significa che si ridurranno le disponibilità per quei lavoratori che avranno richiesto il rimborso dei crediti derivanti dal loro 730. L'Agenzia delle Entrate ha precisato inoltre che, laddove le ritenute fiscali non fossero sufficienti a coprire l'importo del bonus, il sostituto d'imposta può utilizzare, per la differenza, i contributi previdenziali dovuti per il medesimo periodo di paga. Peccato che le aziende agricole paghino i contributi dei loro dipendenti con cadenza trimestrale, correndo quindi il concreto rischio di poter compensare le somme erogate solo alle scadenze dei relativi periodi di competenza (ad esempio 16 dicembre per i periodi di paga relativi ai mesi di maggio e giugno)».

Andrea Tebaldi

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