Carife, contro Bankitalia anche i big commissariati
Al ricorso al Tar del Lazio promosso da un sindaco si aggiungono Lenzi e Manuzzi Amministrazione straordinaria per il leasing: così si evita di versare altri capitali
La resa dei conti tra i vecchi amministratori Carife e chi li ha commissariati, cioè Bankitalia e ministero del Tesoro, è fissata al 15 ottobre. E in quell’occasione ci saranno tutti, attraverso i rispettivi avvocati, in camera di consiglio della terza sezione del Tar del Lazio: non solo il “ribelle” che si è finora esposto, cioè l’ex revisore Andrea Malfaccini, ma anche i big che erano rimasti in un primo momento defilati, cioè Sergio Lenzi e Ennio Manuzzi, rispettivamente presidente e vice della banca al momento del commissariamento. Sono usciti alla scoperto ieri, nella prima udienza del ricorso contro il decreto ministeriale, nella veste di «ricorrenti ad adiuvandum», assieme agli ex sindaci revisori Stefano Leardini e Marco Massellani, e al presidente dei Liberi azionisti, Daniele Malucelli. La loro posizione è tutelata dal medesimo legale, Giovanna Boccafogli, e con questa mossa evidentemente hanno voluto tutelarsi nel caso i giudici amministrativi diano ragione a Malfaccini, condizione che aprirebbe la porta a congrui risarcimenti. Finora Bankitalia, in verità, mai è stata battuta in giudizi del genere, anche perché i tecnici più autorevoli su questi temi sono proprio quelli di via Nazionale, ma i ferraresi sono convinti di avere qualche cartuccia da sparare.
La prima era tenuta in serbo proprio per ieri mattina, quando è stato il legale di Malfaccini, Francesco Monaldi, a chiedere direttamente il giudizio di merito sul ricorso, bypassando così la sospensiva. Si è trattato in realtà di una presa d’atto che, passato un anno, una richiesta del genere non avrebbe avuto un reale significato nè concrete chance di essere accolta; in questa maniera si è però consentito ai giudici di saltare un passaggio. Dall’altra parte del tavolo, tra l’altro, a fianco di ministero e Bankitalia ci saranno gli stessi commissari Bruni Inzitari e Giovanni Capitanio, e l’intero comitato di sorveglianza nominato con loro. Si tratta della “squadra” che ha grandi chance di essere riconfermata in blocco dal ministero alla scadenza del primo anno di gestione commissariale, il 27 maggio, e anche la mossa di fronte al Tar lo testimonia. Lo stesso Capitanio e uno dei componenti del comitato di sorveglianza, Paola Leone, sono stati portati, nelle medesime cariche rivestite a Ferrara, anche ai vertici di Commercio e Finanza, la società del gruppo Carife che si occupa di leasing. La notizia risale al 16 maggio ed è stata accolta con una certa compostezza in città: si tratta di una scelta obbligata per tutelare la stessa società e la sua controllante, Carife, che in caso contrario sarebbe stata costretta a versare nuovi capitali per compensare le perdite patrimoniali seguite alla recente ispezione di Bankitalia.
Stefano Ciervo
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