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polvere e rumori da ridurre

La Superbeton alla sfida finale Il cantiere rischia

La Superbeton alla sfida finale Il cantiere rischia

Un vero e proprio “cold case” durato oltre dieci anni sta forse giungendo alle battute conclusive, anche se l’happy end non è scontato. Si tratta del caso Superbeton, l’azienda che produce...

22 maggio 2014
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Un vero e proprio “cold case” durato oltre dieci anni sta forse giungendo alle battute conclusive, anche se l’happy end non è scontato. Si tratta del caso Superbeton, l’azienda che produce calcestruzzo e conglomerato bituminoso in via Sammartina, da molto tempo nel mirino dei residenti per i cattivi odori, la polvere ed i rumori causati dalle lavorazioni a cielo aperto. Di recente era intervenuto anche il sindaco Tiziano Tagliani, «ho esaurito la pazienza» è stato il suo avvertimento, accompagnato da segnalazioni ad Asl e Arpa per nuovi controlli sulle emissioni. A scatenare il malumore del sindaco erano i ritardi con i quali la società stava gestendo il progetto per la cofanatura degli impianti di produzione asfalti e calcestruzzi, una misura decisiva per abbattere l’impatto ambientale: il progetto era stato presentato il 12 aprile 2013 e doveva essere completato entro il prossimo giugno, ma gli unici lavori svolti sono quelli relativi al “cappotto” preliminare che serve a limitare le emissioni in atmosfera.

Qualche giorno fa la svolta: si tratta della convocazione della Conferenza dei servizi, per il 30 maggio, «al fine di eventualmente concordare quali siano le condizioni per ottenere il parere favorevole in ordine al rilascio del provvedimento unico» per la cofanatura. In sostanza l’azienda ha rotto gli indugi e ha chiesto il giudizio finale sul progetto, anche se le premesse non sono proprio quelle standard in caso come questi. Le integrazioni documentali chieste dall’amministrazione comunale in sede d’istruttoria, infatti, «anche dopo sollecito», non sono mai state consegnate dall’azienda e quindi «il procedimento si è concluso con esito negativo». La pronuncia risale al 10 aprile ma Superbeton, appunto, ha deciso di andare comunque avanti e il 30 maggio è previsto il confronto conclusivo, in un senso o nell’altro.

Certo che se l’azienda non si presenterà con qualche novità, l’ipotesi di una bocciatura del progetto non è peregrina e a quel punto l’attività del cantiere rischia la sospensione, salvo ennesima proroga. Senza la cofanatura, infatti, risulta impossibile limitare polvere e rumore.