La Nuova Ferrara

FORMIGNANA. Diversi i punti all’ordine del giorno in consiglio comunale. In primo luogo è stato sottolineato che il Comune è tra i pochi in Italia che ha stabilito le aliquote della imposta comunale Tasi la cui prima rata si pagherà entro il16 giugno. E nello stesso tempo il sindaco Marco Ferrari ha confermato di aver tolto le deleghe all’Ambiente e allo Sport all’assessore Massimo Zerbini, assumendo per sé la prima e conferendo la seconda all’assessore al Bilancio Laura Perelli. Alcuni comportamenti di Zerbini erano stati al centro di forti polemiche nella maggioranza, portando tra l’altro alla nascita del nuovo gruppo Indipendenti per Formignana, che ne ha chiesto invano le dimissioni. Dopo le comunicazioni del sindaco, su richiesta in particolare del capogruppo del Partito democratico Roberto Spiandorello (che ha preso le difese di Zerbini) si è deciso di discutere (per fatto personale, la motivazione) sulla vicenda a porte chiuse, allontanando il pubblico e la stampa locale: decisione che ha suscitato alcune perplessità nella minoranza di Previati, a quanto pare non obbligatoria nelle norme dello Statuto locale, come confermato dal segretario comunale. Per quanto riguarda invece la Tasi, nei prossimi giorni l’ente locale renderà noti dati precisi sulle aliquote,che sono in aumento, al 3.3 per mille per l'abitazione principale, ovvero del 2.5 per mille comprensiva dell'addizionale Irpef dello 0,8% per mille per alcune fasce di rendite. Col paradosso di carattere tecnico contabile per cui rendite catastali più' alte subiranno aumenti più contenuti da pagare per i contribuenti di Formignana: con uno sforzo comunque in merito alle detrazioni. Che potranno essere però sempre per il Comune al massimo nell'ordine di 26mila euro, con un gettito previsto di 210 mila euro. È stato il tema principale di cui si è discusso nell’ultima seduta del Consiglio Comunale, su cui, tutti hanno auspicato che essendo Formignana uno dei comuni più ricicloni della regione (e d'Italia) «sarebbe giusto arrivare un giorno alla cosiddetta tariffa puntuale». (f.c.)