Ricostruzione e Cispadana Errani va sul concreto
Il presidente della Regione a Bondeno: dopo il sisma abbiamo iniziato da zero Qui investiremo anche sulla sanità e la nuova viabilità sarà strategica
BONDENO. Si pensava a un intervento dai toni spiccatamente politici, in piena campagna elettorale. Invece, il presidente della Regione, Vasco Errani, ha fatto prevalere l'uomo delle istituzioni. Concedendosi una sola battuta sulla campagna elettorale, verso la fine: «Ho sentito un brivido quando Grillo ha detto di essere "oltre Hitler". A distruggere sono buoni tutti, la cosa difficile è ricostruire». E proprio di ricostruzione si è parlato alla sala 2000, martedì. Presenti il segretario provinciale Pd, Paolo Calvano, quello comunale, Massimo Sgarbi, la capolista Ivpb, Maria Cristina Aleotti, e il candidato a sindaco, Giovanni Nardini. «Non vogliamo fare polemica sulla ricostruzione - dice Nardini - perché su tutti gli atti di indirizzo, in consiglio, c'è stato il nostro voto favorevole, pur talvolta critico». La Regione, avverte Nardini, «ci ha messo molti soldi, per la palestra del Bihac e le opere in via Napoleonica; per l'ospedale, che è stata la questione più difficile da gestire». Perché il sisma del 2012 «ha colpito per la prima volta un'economia, in una zona che produce il 2% del Pil - esordisce Errani -. Dal 20 maggio abbiamo iniziato da 0, senza una norma, una risorsa e un impianto. Dal nostro contributo può arrivare l'input per una legge nazionale. Anche sulla sanità, dove investiremo qui per dare risposte alle cronicità, con la Casa della salute, e sulle politiche di prevenzione, non permetteremo che in questa regione chi ha bisogno di una cura si debba presentare con la carta di credito, perché la salute dev'essere pubblica». Il dopo sisma, però, è stato tutto da inventare ed Errani lo ricorda: «Si sono assistite le istituzioni, in un cratere di 950mila abitanti, dandoci alcune priorità: le scuole. Alla fine di settembre, eravamo pronti. Secondo: l'economia è ripartita, anche nel settore del biomedicale. C'è stato un patto, non solo per ricostruire, ma anche per innovare. Quando nel febbraio 2013 è stato finalmente riconosciuto il 100% del danno ammissibile, è partita la ricostruzione di imprese e case. Introducendo anche tra privati il concetto di white list, con il riconoscimento da parte delle prefetture del rischio di infiltrazioni di criminalità organizzata. 540 milioni sono andati per le opere culturali e le chiese, monitorando ciò che necessita, finanziando anche buona parte delle opere idrauliche». Si è capito che «qui nessuno marcia sul terremoto - dice Errani - perché rispetto al danno non si spenderà un euro in più, introducendo importanti strumenti di trasparenza: abbiamo già rendicontato i 560 milioni riconosciutici dall’Ue». Per Bondeno (uno dei centri più colpiti), «non so cosa ci sia nei depliant elettorali, ma le risorse per la ricostruzione sono di tutti. E sono orgoglioso di avere lavorato con tutti i sindaci, per il bene della comunità e così ho fatto anche qua». Per il futuro, la Cispadana va fatta ed è un «corridoio verso gli assi di valore europeo, ma investiamo anche su start-up e credito alle imprese». (mi.pe.)