«Una buffonata dire che non ha più soldi»
Sono arrabbiati, arrabbiatissimi. Tra loro ci sono anche i maxitruffati: uno che investì quasi 900mila euro con Mazzoni. Altri, chi 350mila, 250miila e così via. Tanti si fermarono ai 100mila,...
Sono arrabbiati, arrabbiatissimi. Tra loro ci sono anche i maxitruffati: uno che investì quasi 900mila euro con Mazzoni. Altri, chi 350mila, 250miila e così via. Tanti si fermarono ai 100mila, tantissimi sotto la cifra dei 50mila. La sorte di uno su tanti, la rende nota l’avvocato Gianluigi Pieraccini: «Mi sono costituito per questa persona che dopo aver avuto un incidente aveva ottenuto un risarcimento molto importante. Mazzoni lo seppe e lo convinse a investire 150mila euro con lui. Ora chiediamo il risarcimento, non solo per danni materiali ma anche morali». Una storia come tante, che fotografa una situazione che Mediolanum, la banca finanziaria per conto della quale Mazzoni lavorava, sta cercando di risolvere con transazioni con le persone che possono provare i rapporti con Mazzoni, con documenti Mediolanum (anche quelli falsificati). Per gli altri truffati - chi dava assegni in bianco o soldi in contanti - sarà difficile sperare in un rientro. Ma come è stato possibile, il Grande buco? L’ipotesi che non si sia arricchito e i soldi siano serviti per ripianare buchi che aveva, è verosimile? «Questa ipotesi è una buffonata - spiega l’avvocato Pieraccini - , lo è sostenere che i soldi raccolti siano serviti per coprire gli interessi alti che dava e che non abbia risorse nascoste, perchè da qualche parte ci sono». L’inchiesta non avrebbe messo in luce questo: nessun tesoro nascosto, solo una voragine cui lui non sapeva più come far fronte. Da allora, gennaio 2013, non vive più a Ferrara, nascosto chissà dove: «l’è mina luntan», dicono i truffati. Come dire, prima o poi lo incontreremo.