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Centrale a biogas aperta alle domande dei formignanesi

Centrale a biogas aperta alle domande dei formignanesi

I responsabili hanno spiegato che la priorità è la sicurezza Pochi gli odori e i rumori, proteste legate al traffico pesante

23 maggio 2014
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FORMIGNANA. Ieri pomeriggio a Formignana visita per i cittadini allo stabilimento per la produzione di energia elettrica dal biogas della Envitec. Era da tempo che i cittadini chiedevano questa possibilità e l’amministrazione comunale ha realizzato la visita in collaborazione con la direzione dell’Agricola Biogas.

Appuntamento alle 17, visi allegri e una certa preoccupazione per una serie di nuvole piuttosto minacciose. Il sindaco Ferrari, in bici, partiva dal Comune, guidando il gruppo di una ventina di cittadini, preceduti da quattro ragazzi delle medie. E, a chiudere il plotone, il motocarro del comune a fare da “ramazza”, come al Giro d’Italia. Dopo una... tappa (anche con sterrato) neppure troppo lunga, il gruppo è stato accolto alla centrale a biogas dai tecnici della società, gli ingegneri Nardin e Siccardi, che hanno illustrato le caratteristiche dell’impianto e la filosofia di base: raccogliere materiale di origine agricola (va ricordato che la società ha acquisito 200 ettari di terreno in zona) e, dopo averlo impiegato per la produzione di energia elettrica acquistata in toto dall’Enel, riciclare quel che rimane anche sottoforma di ammendante ( qualcosa di diverso dal fertilizzante, che può essere utile per l’arricchimento del terreno). Con un mezzo meccanico si carica di insilato il bunker, poi il materiale con una coclea e una tramoggia viene macinato e portato nei digestori, dove fermenta e produce metano ed anidride carbonica, gonfiando dei “palloni”. Il gas, caldo, con due tubature d’acciaio viene raffreddato e portato al motore per la produzione di energia elettrica, inserito in una cabina insonorizzata, che abbatte notevolmente i rumori. Il processo è accuratamente controllato via computer.

Durante la visita non ci sono stati particolari odori (a parte quello del materiale insilato) o rumori fastidiosi. In effetti le (relativamente poche) proteste sulla centrale sono per il via vai di camion con il materiale.

Molte le domande e le richieste ai tecnici, che hanno minuziosamente spiegato le procedure di sicurezza (in caso di guasto ci sono una serie di allarmi ed interviene velocemente la squadra operativa della società e ci sono opzioni che prevedono l’intervento dei vigili del fuoco), molto rigorose dato che comunque si opera con del metano e non lo si può fare con leggerezza. Alla fine spuntino sfizioso ben fuori dalle centrale: un’altra norma di sicurezza è che non si può mangiare all’interno...

Alessandro Bassi

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