Paura a S. Giuseppe Rogo di sterpaglie vicino alle case
SAN GIUSEPPE. Un incendio di vaste proporzioni è divampato ieri sera a intorno alle ore 19.30, interessando l’agglomerato urbano di San Giuseppe. a ridosso della strada statale Romea. Colonne di fumo...
SAN GIUSEPPE. Un incendio di vaste proporzioni è divampato ieri sera a intorno alle ore 19.30, interessando l’agglomerato urbano di San Giuseppe. a ridosso della strada statale Romea. Colonne di fumo altissime si sono rapidamente alzate lungo le vie Case Popolari, Padova, Rovigo, investendo quasi tutto il quartiere Pelandri sino alla zona del Mercatone 1 e del circuito di Pomposa. Le fiamme ed il fumo scuro, agitati dal vento hanno cominciato ad espandersi in maniera fulminea da sud verso nord, arrivando a lambire la locale filiale della Carife, numerosi esercizi commerciali limitrofi, oltre alle abitazioni private. Le famiglie Zannini e Buzzoni, vivono proprio negli alloggi sopra all’istituto di credito e per prime hanno lanciato l’allarme. «Abbiamo visto un fuoco alto con gli alberi e le sterpaglie che bruciavano - hanno raccontato ancora impaurite, assistendo dal piazzale della banca alle operazioni di soccorso -. Si è subito sentito un odore acre terribile, trasportato dal fumo, una cosa impressionante e rapidissima, mai vista prima». Secondo le prime ricostruzioni, dovrebbe trattarsi di un incendio provocato da auto-combustione dei piumini dei pioppi, che in gran numero sono nell’ampia area boscata dietro al Mercatone 1 e alla stessa Cassa di Risparmio. 5 i mezzi dei vigili del fuoco, tre dei quali giunti da Ferrara, impegnati nello spegnimento dell’incendio, che si è propagato anche alle sterpaglie che corrono lungo un tratto della Romea. Sul posto è intervenuta anche l’ambulanza del 118, quella che da qualche mese staziona nella sede del distaccamento comacchiese dei vigili del fuoco. Tuttavia, come ha assicurato il personale sanitario a bordo, non sono da segnalare feriti. Le operazioni di spegnimento delle varie aree verdi incendiate hanno impegnato a lungo i pompieri, tanto che si è reso necessario anche l’impiego dell’idrante della banca. L’area nella quale restano fusti di pioppi e sterpaglie carbonizzati dovrebbe essere di circa 2 ettari.
Katia Romagnoli