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Il direttore generale: due corsie per i codici e un medico in più nel turno di notte

«Il personale del pronto soccorso deve poter lavorare con la necessaria tranquillità, non si può accettare che la protesta di un paziente - pur motivata, perché si può sempre migliorare - vada ad...

24 maggio 2014
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«Il personale del pronto soccorso deve poter lavorare con la necessaria tranquillità, non si può accettare che la protesta di un paziente - pur motivata, perché si può sempre migliorare - vada ad interferire con le attività di chi sta soccorrendo una persona in pericolo di vita». Il direttore generale del S. Anna, Gabriele Rinaldi, conferma che l’azienda ospedaliera sollevando il caso giudiziario ha voluto lanciare «un segnale, perchè al pronto soccorso medici e infermieri lavorano bene, nessuno fa finta. Capisco che qualcuno, mentre aspetta, potrebbe innervosirsi. Ma la rimostranza non deve confliggere con le funzioni del servizio». La riorganizzazione dei flussi per codice, con la creazione di due corsie, da una parte bianchi e verdi oppure bianchi e rossi e dall’altra gialli e rossi oppure verdi e gialli, aggiunge Rinaldi, «è un progetto sul quale si sta ragionando per individuare la soluzione più funzionale. Fra l’altro vogliamo evitare che lo scorrimento di una coda possa suscitare malumori tra i pazienti assegnati all’altra». Tra le ipotesi allo studio c’è l’avvicinamento al triage della ‘shock room’ (la stanza dove vengono trattati i pazienti in codice rosso) per rendere ancora più tempestivo l’intervento sanitario d’emergenza. L’altro obiettivo è di rafforzare il personale del pronto soccorso, «portando a tre le unità in servizio per ogni turno, notte compresa, superando lo schema attuale che prevede un’unità in più tra le 21 e le 24». (gi.ca.)