Verso il voto. In sette: siamo noi l’unica alternativa
Ultimi appelli su frequenze simili, Tagliani a parte. Ma la campagna continua su Fb e telefonini fino a domani sera
Ecco le schede elettorali per votare
Attenti alle nuove regole sulla preferenza di genere
Siamo entrati in quello che una volta, nell’era analogica, era la giornata di silenzio pre-elettorale, dove si lasciava ai cittadini il tempo per l’ultima riflessione prima del voto. In realtà il silenzio sarà travolto da mail, sms, telefonate, whatsapp e soprattutto post sui social network: da giorni i profili Facebook sono letteralmente infestati di propaganda elettorale, anche a pagamento, e le bellicose dichiarazioni di molti attivisti lasciano intendere che fino alle 23 di domani, quindi anche a urne aperte, andrà avanti così. Sono strumenti utilizzati soprattutto per la caccia alle preferenze dei consiglieri, e in effetti sui social vanno forte in queste ore i “santini” doppi, cioè gli inviti a indicare due preferenze, maschile e femminile. È l’effetto ticket che diverse liste, a partire dal Pd, hanno istituzionalizzato, facendo lavorare in coppia per tutta la campagna elettorale un candidato e una candidata: una novità, innescata dalla legge sulla parità di genere, che potrebbe avere conseguenze imprevedibili sul computo delle preferenze.
Per chi guarda già oltre, ha suscitato una certa sorpresa il post dell’assessore Roberta Fusari che, «in un clima da ultimo giorno di scuola», ha voluto ringraziare tutti i collaboratori di questi cinque anni. Ma non era una conferma “sicura”, quella all’Urbanistica? Le quotazioni restano alte, in caso di riconferma di Tagliani, forse si tratta solo di un atto di cortesia.
Uscendo dal web, ieri diversi candidati sindaco si sono fatti il mercato del venerdì in piazza a volantinare: se vale da sondaggio volante, la quota molto elevata dei «no grazie» prefigura una percentuale in crescita degli astensionisti. Mario Zamorani ha scomodato anche Walt Disney sul tema delle spese elettorale, paragonando se stesso a Paperino («un voto attribuito a Zamorani costerà meno di 9 cent»), Tagliani a Paperone (10 euro a voto, stimando la spesa totale delle sue liste a 100mila euro) e Rendine a Rockerduck (8 euro, stimando 80mila euro di spesa). Bisogna vedere quale personaggio, di questi tempi, fa più simpatia.
Il Comitato per l’acqua pubblica ha provato a stanare i candidati, ma il risultato reso noto ieri è deludente. Solo due risposte al questionari: Giuseppe Fornaro (Valori di sinistra) e Ilaria Morghen (M5S) sono d’accordo sul principio di acqua bene pubblico, sul mancato rispetto dell’esito del referendum 2011, sull’impegno a cambiare lo statuto comunale e a sottrarre la gestione a Hera per affidarla ad un ente pubblico (Morghen s’impegna allo studio di fattibilità); M5S anche a non staccare i morosi. Avendo rinunciato a presentarsi, il Ppf di Valentino Tavolazzi è rimasto ai margini della campagna elettorale. Un’indicazione di voto, condita da espressioni di delusione per la grillina Morghen, la stampa locale e in generale i candidati alternativi a Tagliani, è comunque arrivata: per domani «favorire il ballottaggio», quindi votare qualunque alternativa al sindaco («escluse bianche e nulle, che a parità di voti a Tagliani ne aumentano la percentuale»); e poi, all’eventuale ballottaggio, «si potrà decidere se turarsi il naso votando un candidato lontano dalle proprie aspettative, pur di attuare l’agognato cambiamento, oppure andare al mare».
Stefano Ciervo
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