La Nuova Ferrara

Ferrara

«Il taglio estivo di 77 posti letto? Un piano azzardato»

«Il taglio estivo di 77 posti letto? Un piano azzardato»

S. Anna, medici Anaao all’attacco sui reparti accorpati Trevisani: partirà il 2 giugno con il rischio di gravi disservizi

25 maggio 2014
3 MINUTI DI LETTURA





«Grave disservizio annunciato», «operazione azzardata», «riorganizzazione particolarmente gravosa». A scanso di equivoci il sindacato Anaao accantona le perifrasi e va subito al sodo. Il taglio estivo dei posti letto, per l’entità dei numeri coinvolti (-77 tra il 2 giugno e il 3 ottobre 2014), comporterà ricadute negative sulla qualità dell’assistenza e difficoltà operative e professionali per i medici. Preoccupazioni messe nero su bianco «oltre che dagli iscritti Anaao, nelle lettere trasmesse alla direzione da almeno due direttori di dipartimento e da alcuni primari, qualcuno con una formula non proprio serena: “Decliniamo ogni responsabilità...”, anche se di fatto questo per un medico non è possibile», spiega il neo-segretario aziendale Anaao, Lucio Trevisani, ieri in conferenza stampa assieme all’ex segretario, oggi tesoriere, Pierluigi Api.

Casi a cui si aggiunge «quello del corpo infermieristico di un intero reparto di medicina dove, unico caso conosciuto, il personale ha volontariamente proposto di ridurre le settimane di ferie estive da tre a due pur di scongiurare la chiusura estiva dell’unità operativa». Cose mai viste, insistono Trevisani e Api, «altro che normale riorganizzazione che si ripete ogni estate, come lascia intendere il direttore generale Rinaldi».

Trevisani e Api hanno convocato la stampa a pochi giorni dall’entrata in vigore del piano, lanciando un appello anche al vertice dell’ospedale affinchè riveda la portata del provvedimento. «Il taglio dei posti letto, seppur temporaneo ma valido per un periodo di quattro mesi, si presenta più pesante rispetto all’anno scorso, quando l’operazione coinvolse 48 posti mentre quest’anno siamo a 77. Inoltre - sottolinea Trevisani - una parte importante del piano si concentra nelle medicine».

Il problema, osserva il segretario Anaao, è che «le medicine sono da sempre un punto critico nell’assistenza ospedaliera. In passato erano tra i reparti più colpiti dal fenomeno delle barelle, oggi sostituite dai cosiddetti “letti d’appoggio”(pochi, per la verità), che consentono di ricoverare pazienti affetti da particolari patologie in altri reparti. Una soluzione che purtroppo complica l’attività di assistenza». Il rimedio è l’assunzione temporanea di infermieri. «Quest’anno la direzione ha annunciato che ne inserirà una ventina - ricorda il segretario Anaao - ma non sono sufficienti: bisognerebbe aumentare la quota di incarichi temporanei durante l’estate. Proposta però già bocciata dalla direzione». A complicare il quadro - aggiunge Trevisani - c’è il panorama generale della sanità, «perché tra il 2012 e il 2013 in provincia si è passati da 7 ospedali a 4 e nelle due aziende sanitarie si è registrata una perdita di 279 posti letto (229 ordinari e 50 in day hospital, con le maggiori perdite a carico dell’Asl con -179 posti, di cui 129 ordinari)». L’Asl fra l’altro, aggiungono Api e Trevisani, sempre in estate, ridurrà la disponibilità di posti letto di 50 unità (- 6 in lungodegenza a Comacchio; -2 in pediatria, - 2 in area intensiva e - 10 in Day surgery al Delta; - 2 in area intensiva, - 10 in area medica a Cento; - 12 in lungodegenza a Copparo; - 6 in day surgery ad Argenta)». Tutte queste considerazioni sono state sintetizzate in una lettera inviata in Regione, Provincia, Comune e S. Anna il 21 maggio scorso. Ieri, come promemoria per i futuri amministratori del Comune, Trevisani ha ricordato la questione irrisolta delle liste d’attesa in sanità, «ormai lunghissime». Api è invece tornato sulla questione della Grande Asl tra Bologna, Ferrara e Imola. «L’Anaao ha istituito la figura di un segretario di macroarea, perchè - ha concluso - se l’obiettivo è risparmiare, l’Asl unica dell’Emilia Centrale potrebbe diventare realtà entro il 2016 sull’esempio dell’Asl unica della Romagna. Il rischio, per Ferrara, è la perdita delle sue eccellenze, come potrebbe avvenire per lo screening del carcinoma dell’utero, il cui trasferimento a Bologna è stato per ora solo sospeso». Tutto questo mentre il polo di Cona sta diventando «un monumento al figlio illegittimo, perché nessuno ammette errori e responsabilità». (gi.ca.)